Ho già scritto del Picchio rosso maggiore e di come fotografarlo (ad esempio qui), ma oggi voglio soffermarmi su un comportamento davvero affascinante per ogni fotografo naturalista: il balletto a spirale.
A marzo, tra i tronchi degli alberi, il Picchio rosso maggiore mette in scena un rituale spettacolare.
Se vi capita di assistere a questo evento, fermatevi a osservare: è uno dei momenti più emozionanti della stagione!
Continua a leggere e scoprirai cosa succede e come fotografare questa antica danza.

Siamo all’inizio della primavera e un maschio e una femmina di Picchio rosso maggiore si inseguono in una spirale attorno agli alberi, in un gioco di movimenti rapidi e precisi che segna il rituale del corteggiamento.
Quella che sembra una rincorsa folle è in realtà una sfida di agilità e resistenza, dove ogni inversione di direzione è un messaggio: “Riesci a starmi dietro?”
Non è un semplice volo, ma un codice antico, in cui ogni curva rivela un segnale di intesa o un messaggio di sfida verso i rivali.
L’inseguimento non è solo una dimostrazione di agilità, ma anche un modo per rafforzare il legame tra i due partner prima della nidificazione.
A tratti, il maschio solleva le piume del capo per apparire più grande e dominante, mentre la femmina mantiene le ali più aderenti al corpo, in un gesto di accettazione.
Non è un semplice gioco, ma un linguaggio d’amore espresso attraverso movimenti e richiami, una danza in cui ogni gesto ha un significato preciso.


Durante i loro voli a spirale, battono appena le ali, quel tanto che basta per mantenere l’equilibrio senza perdere aderenza all’albero.
Di tanto in tanto, si fermano su un ramo o si posizionano in verticale sul tronco con le ali semiaperte e tremolanti, creando un gioco di movimenti elegante e dinamico.
Non si tratta solo di un inseguimento silenzioso, il rituale è accompagnato da richiami continui e ad alto volume, rendendo la scena ancora più spettacolare.
Fotografare questo momento richiede pazienza, una buona conoscenza del comportamento dell’animale e le giuste impostazioni per catturare l’istante perfetto.
Quando tutto si allinea: luce, composizione e tempismo, il risultato è uno scatto unico, capace di raccontare una storia di natura e istinto.
Ho utilizzato un teleobiettivo da 400mm per mantenere una buona distanza senza disturbare gli uccelli perché volevo immortalare il momento in cui incrociano i becchi, un gesto che suggella il loro legame.


Se uno dei due vola via, resta immobile: probabilmente torneranno entro 20 minuti, a meno che tu non abbia calpestato rametti secchi, attivando il loro sistema di allarme contro i predatori.
Il segreto?
Osserva e anticipa il percorso: scelgono quasi sempre alberi dal diametro più ampio rispetto a quelli circostanti.
Qual è stato il momento più emozionante che hai vissuto durante una sessione di fotografia naturalistica?
Testo e foto di Alvaro Foglieni

Le immagini splendide e il racconto affascinante hanno reso la lettura di questo articolo molto emozionante. Grazie per questa opportunità Alvaro, il corteggiamento del picchio deve essere un’esperienza davvero indimenticabile!
Grazie Luisa e Pietro, per le vostre parole!
Sono felice che l’articolo vi abbia emozionato, è proprio questo il bello della fotografia naturalistica: riuscire a trasmettere la meraviglia del momento anche a chi guarda da lontano.
Continuate a seguirmi… la natura ha ancora tante storie da raccontare!
Alvaro
Articolo molto interessante per la sua curiosità, che non conoscevo con questo dettaglio e con delle foto molto belle. Ci sono avvolte momenti emozionanti come quello che ho vissuto con
2 gruccioni che si sono rincorsi per ore. Me la ricordo come una giornata fantastica.
Grazie Antonio per il commento!
Il tuo esempio sull’osservazione dei Gruccioni aggiunge valore alla discussione e conferma quanto sia importante documentare il comportamento degli uccelli in natura.
Continua a seguirmi.
Alvaro