Oggi torno in risaia per fotografare la Pantana comune, nell’ultima uscita ho avuto appena il tempo di vederla involarsi… troppo veloce per riuscire a scattare!
Devo cercare camere appena allagate perché questa specie vive tra acqua e fango, muovendosi con passo elegante alla ricerca di piccoli invertebrati, pesci e anfibi.
È facile da riconoscere: grigiastra, becco ricurvo all’insù e zampe verdastre, molto affascinante nel comportamento.
So che è diffidente, ma con la giusta tecnica fotografica posso farcela!
Se anche voi volete fotografare la Pantana, non perdetevi i miei consigli.

Durante la migrazione primaverile, la Pantana sosta nelle zone umide per ricaricare le energie prima di ripartire verso i siti di nidificazione.
È un uccello solitario o presente in piccoli gruppi, sempre vigile e attento ai cambiamenti dell’ambiente circostante, un movimento improvviso o una presenza sospetta la fanno allontanare rapidamente.
Il suo comportamento di alimentazione è metodico: cammina con passo deciso e sonda il fango con il becco alla ricerca di cibo, per fotografarla senza disturbarla, è meglio restare nascosti in auto a motore spento.
La ritrovo nella stessa camera di risaia dove l’avevo vista la volta precedente e per non allarmarla, fermo l’auto a distanza, rimanendo immobile a osservarla.
Il lungo becco della Pantana mi affascina per la sua precisione: lo usa per sondare il terreno, a volte lo affonda completamente per poi muoverlo lateralmente alla ricerca di piccoli crostacei, insetti e molluschi.
Questo comportamento la rende un soggetto straordinario da fotografare, soprattutto mentre caccia nelle acque basse o sulle rive fangose.
Per catturare i dettagli del becco in azione, imposto il tempo di scatto su almeno 1/1600s.


Il piumaggio grigio-bruno della Pantana la rende perfettamente mimetica, ma con la luce giusta rivela dettagli sorprendenti che offrono scatti spettacolari.
Fotografarla richiede preparazione e prontezza, data l’imprevedibilità degli incontri nella natura.
Per non perdere attimi preziosi, tengo sempre la fotocamera a portata di mano (sul sedile del passeggero) e i finestrini abbassati, pronto a scattare in ogni momento.
Avvicinarla richiede pazienza e strategia, perché l’uccello nota subito qualsiasi elemento nuovo nel paesaggio e tende a evitarlo.
Se non riesco a portare il veicolo abbastanza vicino, un duplicatore di focale può aiutarmi a ottenere lo scatto desiderato senza disturbare l’animale (in genere utilizzo Canon Extender 1,4X III sul teleobiettivo Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6 L IS USM).
Però se la distanza è eccessiva, l’evaporazione dell’acqua può creare distorsioni che compromettono la nitidezza dell’immagine.
Ogni dettaglio va curato con attenzione per aumentare le possibilità di successo.


Fotografare la Pantana è un’esperienza che unisce tecnica, pazienza e rispetto per la natura.
Conoscere il suo comportamento e adottare strategie discrete ti permetterà di ottenere scatti incredibili senza disturbare questo elegante trampoliere.
Sei pronto a metterti alla prova?
Qual è il tuo consiglio per chi desidera iniziare a fotografare gli uccelli selvatici, ma non sa da dove cominciare?
Testo e foto di Alvaro Foglieni

Davvero un uccello splendido la Pantana, dalle forme e dai colori delicati. Le immagini sono molto suggestive, grazie Alvaro! Quale consiglio possiamo dare a chi volesse iniziare a fare fotografia naturalistica? Sicuramente affincarsi a persone che hanno già esperienza in questo campo, che possano dare consigli giusti e contagiare con il loro entusiasmo e la passione. L’indirizzo sicuro è: PIXEL di NATURA.
Grazie di cuore, Luisa e Pietro, per il vostro bellissimo commento!
Mi fa davvero piacere che le immagini della Pantana vi siano piaciute e ancor di più leggere il vostro pensiero sulla fotografia naturalistica.
Vi ringrazio sinceramente per aver citato Pixel di Natura: è proprio grazie a persone come voi che questo progetto continua a crescere con passione e condivisione.
Sarete sempre i benvenuti e se gli impegni lavorativi ve lo permetteranno, mi farà molto piacere ritrovarvi a un prossimo incontro.
Cari saluti
Alvaro