L’ho avvistato!
Questa volta, invece di mettere in pratica le consuete tecniche di avvicinamento, provo a pensare e muovermi come un uccello, come un Picchio verde.
Prima cosa: mi fermo e lo studio.
So che anche lui mi ha visto e sta aspettando un mio errore, una mia distrazione per fuggire.
Questa volta non mi freghi!
- Il Picchio verde ha un'indole piuttosto schiva.
Si sente la sua presenza più con il canto che non con il tipico “tambureggiare” dei picchi.
Il momento migliore per fotografarlo è marzo, quando il maschio emette la sua caratteristica “risata”, forte e squillante che permette una sicura individuazione e lo rende il più conosciuto tra i picchi europei. - Ogni uccello ha la sua personalità, la sua "zona di comfort" o tolleranza verso gli altri.
Alcuni soggetti saranno facilmente avvicinabili, altri invece saranno molto più diffidenti.
L’uccello ti studia, determina la tua distanza, decifra il tuo atteggiamento, giudica se sei un predatore o un semplice “passante” e stima il rischio di rimanere posato. - Restare fermo a osservarlo mi permette di capire meglio il suo comportamento e le sue reazioni.
Non lo guardo fisso negli occhi, uso la “visione periferica”.
Gli animali in genere percepiscono il contatto visivo diretto come una minaccia e fuggono alla prima occasione.
La chiave per una fotografia di uccelli di successo è far sentire l'uccello al sicuro. - Sento che è tranquillo e cerco di avvicinarmi un po'.
Pensare come un uccello assume un significato più profondo delle singole parole o …della diffidenza giudicata da un umano.
In natura ogni giorno è una lotta per la vita e la morte.
Se ti distrai, può essere la fine. - A volte sono talmente concentrato a riempire il fotogramma con il soggetto in primo piano, che non vedo quello che sta facendo.
Invece ora che sono fermo e non sto fotografando a raffica, mi accorgo che lo sguardo del rapace si muove costantemente e la sua attenzione reagisce prontamente ai diversi stimoli nell'ambiente. - Siamo entrambi fermi e ci guardiamo da una decina di minuti, un tempo incredibilmente lungo per un selvatico.
Mi porto avanti cercando i segnali tipici che annunciano il suo involo.
Lui è vigile, attento e oltre a non perdermi di vista, perlustra continuamente l'ambiente circostante. - Nel picchio verde, i due sessi sono simili.
L’unica differenza è data dal colore del “baffo”: rosso per il maschio e nero per la femmina.
In generale è un animale riservato, non facile da avvistare e subito pronto ad allontanarsi al minimo sospetto.
Ma questo esemplare sembra incuriosito dalla mia presenza. - Pensare come un uccello mi fa guardare l'ambiente intorno in modo diverso.
Cerco una via di fuga, l'eventuale ostacolo, la presenza di altri umani, la direzione del vento.
"Quale sarebbe la traiettoria di volo più sicura?"
E ancora: "Mi lancerei verso l'alto o mi girerei e fuggirei basso?"
Mi accorgo che anche lui si sta guardando intorno. - Muoversi e pensare come un uccello è un'abilità che migliora con la pratica, quindi non aspettarti risultati sorprendenti la prima volta che lo provi.
Con la ripetizione e l'esperienza i tuoi risultati miglioreranno.
Ovviamente l'attrezzatura fotografica che utilizziamo può fare la differenza in termini di distanza dal soggetto. - Conclusioni: non sottovalutare l'importanza di dedicare del tempo allo studio e alla comprensione della materia.
Le nostre opportunità fotografiche possono essere fugaci.
Pensare come un uccello può aiutarci a convertire queste incontri in immagini.
Gruppo fotografico Pixel di Natura, condividere con tutti gli interessati le idee e le esperienze.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
Questo articolo è sicuramente uno dei più originali che ho letto, a parte la bellezza delle immagini che, ti assicuro, io che il Picchio verde non l’ho ancora mai visto, mi fa “rosicare assai”. Come al mio solito la butto in burla e penso: “ci vuole un cervello di gallina per trovare le sue uova!” Grande Alvaro, quanto ancora ci devi insegnare!
Grazie Roberto,
per i complimenti e per l’incitamento a non mollare!
Ti auguro di fotografare il Picchio Verde al più presto.
Alvaro
In questo articolo ho rivissuto la mia esperienza nella caccia al mitico Picchio Verde.Ricordo le frustrazioni provate negli insuccessi quando senza esperienza non metteve in pratica tutte le tecniche di avvicinamento e non conoscevo alla perfezione le abitudine di questo splendido uccello.
Consiglio vivamente di leggere attentamento tutto l’articolo e vedrete che il Picchio Verde diventera’ un facile “bersaglio” per la vostra fotocamera.
Per me e’ stato ed e’ cosi
Grazie Marco,
per i “consigli di lettura” a favore dell’articolo.
Posso assicurarti che le tue foto del Picchio verde sono famose fra i praticanti di fotografia naturalistica.
Alvaro
Immedesimarsi in chi devi fotografare è basilare anche nella street e nel ritratto, però è decisamente più difficile immedesimarsi in un animale, per farlo comporta una buona conoscenza della specie.
Complimenti
Marco, ti ringrazio per i graditi complimenti.
Sottoscrivo in pieno le tue parole!
Ci vuole conoscenza, pratica e pazienza.
Alvaro
Anche noi abbiamo trovato l’articolo originale ed interessante, praticare la calma e la pazienza è una vera e propria arte e la natura ci dà l’esempio.
Grazie Alvaro per questa nuova proposta!
Pietro e Luisa
Luisa & Pietro,
sono io che ringrazio voi per le gentili parole.
Continuate a seguirmi!
Alvaro