Si chiamano “basiliche paleocristiane” i primi edifici religiosi costruiti dopo l’editto di Costantino, nel 313.
Originariamente erano strutture pagane, trasformate in chiese cristiane dopo la libertà di culto in tutto l’impero romano.
A Milano sono rimaste poche testimonianze di queste antiche basiliche, ma vale comunque la pena andare a vederle.
Di seguito troverai una rassegna delle chiese più antiche di Milano, da visitare per fotografare gli elementi più arcaici.
La mia proposta per un nuovo tour fotografico meneghino.
- A partire dalla seconda metà del quarto secolo, Milano è stata la culla della cultura cristiana occidentale che ha dato il via alla costruzione di edifici religiosi presenti ancora oggi.
Le prime chiese avevano la struttura rettangolare che terminava con l'abside dalla forma semi-sferica, creato per guidare l’attenzione sull'altare maggiore.
Sono basiliche grandi, necessarie a soddisfare le esigenze delle nuove comunità religiose. - Sotto l'attuale piazza del Duomo c'erano due cattedrali: Santa Tecla e Santa Maria Maggiore, anticamente: "Basilica vetus" e "Basilica nova".
Oltre alle chiese, gli scavi archeologici hanno portato alla luce anche due battisteri: San Giovanni alle fonti e Santo Stefano.
Questi edifici religiosi sono stati demoliti per costruire il Duomo di Milano.
Parte delle rovine sono visitabili scendendo nell'area archeologica sotto la diocesi milanese. - Una delle chiese più antiche d'Italia è la basilica di San Lorenzo Maggiore, conosciuta in passato come "Basilica palatina".
È uno dei capolavori dell'arte paleocristiana, ma nei secoli fu ricostruita e modificata più volte anche se conserva quasi completamente la primitiva pianta di fine 300.
Alle origini aveva anche un quadri portico di cui sono rimaste solo 16 colonne.
Di notevole interesse è il sacello di Sant’Aquilino con il magnifico mosaico raffigurante il Cristo che affida le leggi a Pietro. - In Piazza Missori, in pieno centro città, trovi i resti dell'antica cattedrale di San Giovanni in conca, il cui nome originario paleocristiano era "Basilica evangeliorum".
Per esigenze di una più scorrevole viabilità, la chiesa fu quasi totalmente demolita intorno alla metà degli anni '50.
Oggi rimangono pochi ruderi esterni in mattoni e l'intera cripta sotterranea. - La parrocchia di San Vittore al Corpo o "Basilica portiana", nome originario paleocristiano sorge in Via San Vittore, 25.
Nel IV secolo era una diocesi molto importante per Milano, nominata anche da Sant'Ambrogio.
Lavori di ampliamento e ristrutturazione tra il XVI e il XVII secolo hanno cancellato ogni traccia dell'impianto originale. - La basilica di San Calimero, nome paleocristiano "Basilica sancti Calimerii" risalente alla fine del 400.
Nel XVII secolo ha subito le prime modifiche e successivamente alla fine del 1800 ulteriori lavori le hanno dato l'aspetto attuale. - Era l'anno 344 quando fu posata la prima pietra della "Basilica trium magorum" conosciuta oggi come basilica di Sant'Eustorgio.
Del periodo paleocristiano oggi si conservano i resti di una chiesa (visibili sotto l’abside) e di un cimitero posto nell'interrato (tombe e lapidi con la famosa lastra dell'Orante).
Nel transetto destro si trova una grande sarcofago romano che, secondo la tradizione, conteneva le spoglie dei tre Re Magi. - L'unica chiesa milanese costruita dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente è San Vincenzo in prato, all'epoca "Basilica virginum".
È la sola chiesa di Milano che conserva ancor oggi un autentico stile paleocristiano.
La mancanza di ristrutturazioni, la semplicità dello stile, le proporzioni delle differenti parti dell'edificio ti fan capire come fossero le prime chiese cristiane. - In contemporanea alle Basiliche paleocristiane, iniziò la costruzione di quelle "ambrosiane", cioè le chiese volute da Ambrogio, vescovo di Milano:
- Basilica di San Nazaro in Brolo, col nome originario di "Basilica apostolorum".
- Basilica di Sant'Ambrogio, col nome originario di "Basilica martyrum".
- Basilica di San Dionigi, col nome originario di "Basilica prophetarum".
- Basilica di San Simpliciano, col nome originario di "Basilica virginum". - Conclusioni: la fotografia stimola la memoria, permettendoci di mantenere in vita persone o momenti che altrimenti svanirebbero.
È con questo spirito che ti invito a fotografare le chiese paleocristiane milanesi, proprio per non far svanire dalla memoria la loro esistenza.
Per un giorno, smetti di fotografare il presente e utilizza la tua fotocamera per salvaguardare il passato.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
Molto interessante, terremo presente per le prossime visite a Milano!
Grazie Pietro, mi fa piacere.
Alvaro