Ricordati, sei un “turista nella tua città natale” e come tutti i bravi viaggiatori, arriva il giorno dedicato alla visita di un museo.
A Milano, il posto migliore per conoscere i capolavori dei maestri italiani (e non solo) è la Pinacoteca di Brera, il più grande museo della città.
Nelle sale sono esposti oltre 400 quadri, tutti a tema religioso, del periodo dal XIV al XIX secolo.
Cosa vedere e quali capolavori non devi assolutamente perdere?
Ecco una breve selezione delle opere che più mi hanno colpito.
Spero che affascino anche te!
Oltre alle indicazioni logistiche, troverai brevi suggerimenti di tecnica fotografica.
- SALA VI: scopri il "Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti" capolavoro di Andrea Mantegna, in assoluto il mio preferito di tutta la Pinacoteca.
Sempre nella stessa sala, fermati davanti alla "Pietà", di Giovanni Bellini.
Per fotografare le opere esposte nella Pinacoteca di Brera è necessario impostare la priorità di diaframma e scegliere un'apertura grande (f/2,8 - f/4), in modo di far entrare abbastanza luce ed usare tempi di scatto "anti-mosso". - SALA VIII: la prima delle grandi sale con opere di grande formato.
Guarda la "Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto", di Gentile Bellini e Giovanni Bellini.
Nella SALA IX è esposto "Il Ritrovamento del corpo di San Marco" del Tintoretto (Jacopo Robusti).
La luce è scarsa nelle varie sale e il flash non è consentito, è necessario pertanto impostare alti valori di ISO.
Ho usato "ISO Automatico" in modo da poter tenere in mano la fotocamera e utilizzare una velocità di scatto relativamente elevata. - SALA XV: "Rissa in galleria" di Umberto Boccioni.
Nella stessa sala ci sono 4 grandi quadri di Vincenzo Campi, per me la "Fruttivendola" è il migliore.
Avvicinati ai dipinti in modo da ottenere un effetto drammatico.
Se riesci ad arrivare vicino, puoi utilizzare un obiettivo macro e dedicarti ai dettagli.
Se sei lontano, usa uno zoom! - SALA XXIII: "Natura morta" di Giorgio Morandi.
A fianco, "Testa di toro" di Pablo Picasso.
Fotografare opere d'arte può sembrare un compito semplice, ma spesso è difficile farlo bene.
Ci sono ostacoli tecnici da superare, come ottenere un'esposizione uniforme, evitare i riflessi, mettere a fuoco con precisione, scegliere l'apertura giusta e così via. - SALA XXIV: "Sposalizio della Vergine" di Raffaello Sanzio è una di quelle opere da non perdere.
Nella stessa sala espositiva, è esposta la pala "Madonna col Bambino e santi, angeli e Federico da Montefeltro (Pala di San Bernardino)", di Piero della Francesca.
Usa qualsiasi linea diritta (cornice del quadro) nell'opera d'arte per ottenere la migliore prospettiva possibile.
Correzioni pesanti in post-produzione per la distorsione trapezoidale hanno un effetto negativo sulla qualità dell'immagine. - SALA XXIV: "Cristo alla colonna" di Donato Bramante (Donato di Pascuccio), una delle opere più famose al mondo.
Spostati poi nella XXVIII per vedere il dipinto di Guido Reni: "Paolo rimprovera Pietro penitente".
Non è necessario scegliere un diaframma chiuso quando si fotografa un quadro, poiché non è necessaria molta profondità di campo.
Se c'è una buona illuminazione dell'ambiente, chiudere l'obiettivo a f/8 spesso produce una nitidezza ottimale, mentre un valore di diaframma più chiuso, riduce la nitidezza per diffrazione. - SALA XXVIII: situato in una nuova posizione scenografica trovi "Cena in Emmaus" uno dei capolavori di Caravaggio (Michelangelo Merisi).
Prima di scattare la foto, esaminare attentamente la tua composizione per verificare la presenza o meno di riflessi.
Spesso questi disturbi non sono immediatamente evidenti, ma hanno l'abitudine di essere più evidenti sul PC. - SALA XXXI: "Cenacolo" di Pieter Paul Rubens.
SALA XXXV: "Veduta del bacino del Canal Grande verso la Punta della Dogana, da Campo San Vio" realizzato dal Canaletto (Giovanni Antonio Canal).
Fotografare l'arte è un esercizio utile per sviluppare il tuo occhio creativo.
Questo è particolarmente evidente se isoli le aree di un dipinto perché ti costringe a studiare l'arte da vicino.
Spesso ci sono diverse immagini all'interno di un quadro. - SALA XXXVI: "Natura morta con piatto di peltro, aragoste, limone, ampolle di vetro, pane e bottiglia di vino" dipinto dal Pitocchetto (Giacomo Ceruti).
SALA XXXVIII: "Il riposo (carro rosso)" di Giovanni Fattori.
Gli obiettivi più lunghi esagerano le vibrazioni della fotocamera.
I grandangoli fanno l'opposto e aiutano con tempi di posa più lunghi.
Ho scattato la maggior parte delle foto con un obiettivo da 24 mm (grandangolo) e alcune con un obiettivo da 100 mm (medio tele). - SALA XXXVIII: "Ritratto di Alessandro Manzoni" di Francesco Hayez.
Nella stessa sala, c'è uno dei più famosi quadri della Pinacoteca di Brera: "Il bacio" di Francesco Hayez, sicuramente l'opera più conosciuta.
Scatta le tue foto in formato RAW, anziché in JPEG.
I file RAW sono come i negativi digitali e contengono molti più dati rispetto ai JPEG.
Sarà più facile correggere i colori dubbi e recuperare i dettagli dalle ombre in post-produzione. - Conclusioni: per ragioni di logica descrittiva, in questo articolo ho incluso solo foto dei dipinti così come li puoi vedere dal vivo.
Quando visiti un museo, non limitarti a fotografare i quadri appesi, crea qualcosa che sia frutto della tua creatività.
Trova un particolare interessante nel quadro e mettilo in evidenza.
Mostra in modo diverso e innovativo, ciò che le persone hanno già visto migliaia di volte in Internet.
Usa una prospettiva insolita, avvicinati, allontanati, abbassati, aspetta che una persona si fermi davanti all'opera.
L’importante è trovare nuovi modi originali per mostrare l’ovvio.
Testo e foto di Alvaro Foglieni