La prossima volta, prima di scattare una foto ad un bel panorama, chiediti: “Qual è il punto focale in questa immagine?”.

In pratica, fatti alcune domande del tipo:
· Qual è l’elemento più importante della scena?
· Cosa attira l’attenzione?
· È chiaro chi è il protagonista?
· Come posso guidare l’occhio di guarderà la foto?
L’imperativo di una bella foto di paesaggio è avere sempre un “punto focale”, ossia un elemento dell’inquadratura che ha il compito di focalizzare l’attenzione dello spettatore.
Inserisci qualsiasi cosa nella composizione (fiore, panchina, cespuglio, baita, lago, mucca al pascolo, picco montuoso, ecc) che possa fungere da elemento di interesse e utilizzalo come punto focale.
Ovviamente, più è interessante, insolito, curioso e meglio sarà.
Senza di esso il paesaggio fotografato si trasforma in una vasta distesa di …nulla!
È molto importante avere qualcosa di interessante nella foto, in grado di attirare l’attenzione degli spettatori.
Senza un punto focale lo sguardo dell’osservatore vaga senza meta nella foto.
Le persone guarderanno senza interesse il tuo scatto chiedendosi “Cosa vuol dire questa foto?”.
In mancanza di una risposta certa, si stancheranno presto e passeranno velocemente ad un’altra immagine.

Nella fotografia naturalistica può essere facile trovare il soggetto principale della foto.
Se pratichi caccia fotografica, il punto d’interesse è l’animale selvatico, se scatti macrofotografia, sarà il fiore o l’insetto.
L’unico accorgimento richiesto in questi generi fotografici è sistemare il protagonista in primo piano, sfocando il resto in modo da eliminare ogni fonte di disturbo.
In un panorama invece, gli elementi che compongono la scena sono molti è spesso non è così semplice scegliere quale fare emergere.
È in questi casi che risulta importante porsi le 4 domande sopra elencate.
Inserendo un elemento catalizzatore si faciliterà la lettura della nostra foto da parte di un osservatore.

Ci alcuni accorgimenti che puoi sfruttare per migliorare il potere di attrazione di un punto focale.
Eccone alcuni che potrai utilizzare indipendentemente dalla qualità del soggetto scelto:

· Posizione: mai al centro, usa la “Regola dei terzi” per collocarlo in una zona di attenzione decentrata, molto più attraente per il nostro occhio.
· Profondità di campo: impara a usare il diaframma per sfocare davanti o dietro il tuo punto focale.
In questo modo potrai far emergere solo quello che ritieni importante.
· Mosso intenzionale: con il soggetto principale fermo, potresti impostare dei tempi di scatto più lenti in modo che tutti gli oggetti intorno a lui risultino mossi.
Il risultato sarà una scena molto dinamica.
· Dimensione: rendere il tuo protagonista grande non è l’unico modo per renderlo visibile, ma sicuramente può aiutarti.
Immagini con il soggetto che riempie il fotogramma sono più dinamiche e mostrano molti più dettagli.
· Colore: l’utilizzo di colori contrastanti può anche essere un modo per fare emergere il tuo punto di interesse dal contesto.
Il blu del cielo e del mare possono essere un ‘ottimo sfondo per evidenziare i soggetti.
· Forma: la ripetizione di forme simili attorno a un soggetto aiuta a farlo emergere.
Puoi avvalerti di un argomento alla volta o se preferisci una combinazione di fattori.
Tieni presente però che è importante non confondere lo spettatore con troppi punti d’interesse.
Così facendo si finisce con il sopraffare il punto focale principale.
I punti di interesse secondari possono essere utili per guidare l’occhio, ma se sono troppi finiranno con fare confusione e confondere lo spettatore.

Un metodo che utilizzo spesso quando fotografo i paesaggi e che consiglio a tutti, è di non puntare la fotocamera sullo sfondo.
Mettere a fuoco il fondale, può lasciare gli oggetti in primo piano sfocati e senza un punto significativo di attrazione.
Molte immagini sono rovinate proprio perché il primo piano non è nitido.
Pertanto, cerca un elemento che è vicino a te (a 1mt max di distanza) e concentra la messa a fuoco su di esso.
Non temere che il resto della scena venga sfocato, se stai usando un obiettivo grandangolare ed hai impostato un diaframma chiuso (es. f/11), avrai una grande profondità di campo.
Ricorda, un primo pian nitido favorisce la sensazione di poter entrare nell’immagine.
Se non hai oggetti in primo piano, metti a fuoco un punto ad 1/3 della distanza fra te e lo sfondo.
Anche in questo caso, la grande profondità di campo derivante da un diaframma chiuso permetterà di avere sia il primo piano, che lo sfondo, nitidissimi.
Quando inquadri la scena, fai in modo che gli elementi in primo piano occupino la maggior parte (o tutti) i margini del fotogramma.
Ciò aggiungerà interesse alla tua immagine.
Per l’immagine sottostante potevamo creare un paesaggio rurale usando la visione degli alberi lungo un sentiero di campagna.
Inquadrando la scena con i tronchi e le foglie che riempiono il fotogramma, si è creato un ambiente più intimo per lo spettatore.
Invece di vedere solo una stradina che si snoda tra gli alberi, ci sentiamo come se fossimo realmente su quel viottolo.

Conclusioni
È importante avere un elemento d’attrazione principale nelle tue foto paesaggistiche.
Il punto focale ha proprio il compito di attirare l’attenzione dello spettatore.
Più aiuti l’osservatore, più facile sarà la lettura della tua foto.

Non fotografare sempre il cielo: quando escluderlo dalla composizione.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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