Moltiplicatore di focale – pro & contro

Il moltiplicatore di focale (extender o teleconverter)è un dispositivo ottico che si collega al teleobiettivo per aumentarne l’ingrandimento.
In pratica, moltiplica la lunghezza focale dell’obiettivo per un determinato valore fisso: 1,4X; 1,7X; 2X.
Esempio: un teleobiettivo da 100mm, diventerà 140mm, 170mm o 200mm a seconda del moltiplicatore utilizzato.
È un aggiuntivo ottico molto utile nella caccia fotografica, visto che la maggior parte degli uccelli è sempre “troppo lontani” da noi.
Anziché spendere molti soldi per acquistare un lungo tele, con una modesta spesa posso trasformare l’obiettivo che già posseggo in una lunga focale.
Visto così sembra la soluzione ideale per il fotografo di animali selvatici.
“Perché spendere migliaia di euro per un lungo tele quando posso aumentare la portata del mio obiettivo fino a raddoppiarla?”
La risposta è semplice: i moltiplicatori di focale hanno sicuramente dei pregi, ma anche dei difetti e quest’ultimi sono piuttosto evidenti.
Due su tutti:
· Perdita di luminosità (da 1 a 2 “stop” di diaframma, in funzione del fattore di moltiplicazione e del diaframma)
· Peggiorano la qualità delle fotografie (immagini morbide, meno definite, come la maggioranza delle foto presenti in questo articolo)
Non sono difetti da poco!
Confrontando gli aspetti negativi alla potenzialità della soluzione, ho optato per la versione meno spinta, l’extender Canon EF 1.4x III.

Ecco i miei pro e contro il moltiplicatore di focale, che ho affrontato nel corso dell’anno:

Automatismi
Gli uccelli si muovono molto rapidamente, pertanto hai bisogno di un veloce ed accurato sistema di messa a fuoco automatico per non perdere nessun scatto.
Ho utilizzato l’extender 1,4X sullo zoom Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6 L IS USM II.
Questa accoppiata mi assicura il mantenimento degli automatismi e dell’autofocus, funzionando però ad una apertura minima di f/8.
Nella caccia fotografica, un minimo ritardo dello scatto può portare ad una mancata foto e può essere molto frustrante.
Perdere un po’ di luminosità non è nulla in confronto al vantaggio della focale extra che ho guadagnato: il mio 400mm diventa un tele da 896mm.
Utilizzare un diaframma f/8 comporta alcuni problemi che nel tempo ho imparato a conviverci:
· Il valore del diaframma impostato determina l’intervallo di nitidezza o di profondità di campo in un’immagine.
F/8 è un valore piuttosto chiuso e a volte compromette la capacità di “sfocare” lo sfondo e isolare efficacemente il soggetto.
· L’aggiunta di ulteriori lenti, anche se di cristallo purissimo, ha sempre un impatto sulla qualità dell’immagine.
L’extender moltiplica non solo la lunghezza focale, ma anche le eventuali aberrazioni del mio zoom Canon.
In alcuni casi, le immagini possono essere “morbide”, in particolare se scattate a f/8.
· La fotocamera utilizza sempre l’apertura massima per ottenere la messa a fuoco.
Il moltiplicatore riduce la quantità di luce che cade sul sensore della fotocamera.
Ciò rende più difficile il rilevamento del punto AF sui bordi di contrasto utilizzati per ottenere l’autofocus in una scena.
Solo il punto centrale di AF è il più avanzato e preciso ed è l’unico in grado di rilevare un contrasto sufficiente per la messa a fuoco automatica.
· Scattare a lunghezze focali maggiori significa anche che si ha bisogno di tempi di posa più rapidi per garantire immagini nitide e ben definite.
Con un’apertura massima di F8, a volte mi ritrovo a scattare con valori ISO molto più alti di quelli che uso normalmente e ciò peggiora la qualità delle immagini.
Ovviamente a tutto questo c’è rimedio, ho provato di persona che utilizzando il teleconverter Canon EF 1.4x III, con obiettivi di alta gamma (come i Canon serie “L”), ottengo immagini dalla qualità molto, molto buona.
Illuminazione adeguata
Fotografare le specie che si nascondono all’ombra delle chiome degli alberi o rirendere uccelli nelle grigie giornate invernali può essere molto difficile con il moltiplicatore installato.
In queste condizioni avrai difficoltà di messa a fuoco automatica e le immagini risulteranno buie, non a fuoco, impastate, mosse.
Per avere una velocità dell’otturatore che ti consentirà di eliminare le vibrazioni della fotocamera, dovrai scattare con valori ISO molto alti, penalizzando la nitidezza.
Le situazioni di scarsa luminosità non sono sicuramente le condizioni migliori per utilizzare un moltiplicatore di focale.
Alla luce del sole, invece non ci sono problemi.
Il sacrificio di massima apertura f/8 è quasi annullato dalla buona illuminazione.
Finché le condizioni di illuminazione sono adeguate, realizzerai scatti nitidi e correttamente esposti.
Il meglio lo avrai scattando foto con il sole alle spalle, in modo che il soggetto sia completamente illuminato.

Leggero
Un altro grande vantaggio è il peso dell’intero sistema.
Il moltiplicatore e l’obiettivo risultano molto più leggeri di un grande super tele.
Se preferisci la caccia fotografica vagante o l’escursione in montagna, è la soluzione che fa per te.
Ovviamente un tele a focale fissa (es: il Canon 500 mm – f/4) supererà in qualità la combinazione extender+obiettivo, ma lo farà a scapito della praticità.
Tieni presente però che estendendo la lunghezza focale dell’obiettivo, qualsiasi movimento diventerà più evidente.
Il moltiplicatore ingrandisce sia il soggetto che i movimenti della fotocamera.
Ricorri ai ripari per ridurli, per esempio aumenta la velocità dell’otturatore, utilizza un cavalletto/monopiede o scatta solo con la fotocamera appoggiata a qualcosa.
Un suggerimento che dico sempre ai partecipanti dei miei corsi fotografici è di acquistare il teleobiettivo più adatto alle loro riprese senza pensare al moltiplicatore di focale.
Inoltre, non utilizzare l’extender sempre montato sul tele, ma di considerarlo come uno strumento per scatti “extra” quando le condizioni lo permettono e la situazione lo richiede.

Impostazioni
In linea di massima, cerco di non usarlo alla massima apertura consentita dalla fotocamera, ma scatto con il diaframma chiuso di uno stop.
Così facendo i risultati in termini di qualità dell’immagine, sono decisamente migliori.
Inoltre, tieni presente che le lunghe focali (es. 400mm o maggiori) ti lasceranno con meno profondità di campo con cui giocare, quindi la tua messa a fuoco deve essere perfetta!
Un’altra occasione per utilizzare il teleconverter è quando fotografo i soggetti statici, perché non richiedono particolari accorgimenti o impostazioni della fotocamera e posso anche utilizzare la messa a fuoco manuale (tipica situazione: anatre in palude ferme sull’acqua)

Distanza minima di messa a fuoco
Usando il moltiplicatore, potrai mantenere la lunghezza minima di messa a fuoco dell’obiettivo originale.
Sarai quindi in grado di mettere a fuoco dalla stessa distanza di quando scatti senza di loro.
Questo può essere utile in tutte quelle situazioni in cui il soggetto è realmente vicino (es. foto dal capanno o dall’auto).
Utilizzando invece un lungo teleobiettivo, sarai costretto a indietreggiare per inquadrare il soggetto… e non sempre è possibile.
Note
Un’ultima informazione: la qualità di una foto scattata con il moltiplicatore di focale dipende anche dalla fotocamera e la mia Canon EOS 7D Mark II elude tutti gli inconvenienti descritti sopra.

Conclusioni
Un moltiplicatore di focale è la soluzione ideale per estendere la focale del tuo teleobiettivo se non hai le possibilità economiche di acquistare un obettivo più “lungo”.
Aumenterai la portata e continuerai a godere dei vantaggi della mobilità, per non dimenticare del risparmio sui costi derivanti da questa combinazione.
A mio avviso, i vantaggi superano di gran lunga gli svantaggi, ma acquista in un modello di marca e alta qualità e verifica su Internet che mantenga gli automatismi con il la fotocamera che utilizzi.
Tieni presente infatti che gli Extender non funzionano con tutti gli obiettivi (verifica se il tuo teleobiettivo è compatibile).

Con i consigli di Pixel di Natura impari a conoscere il “momento decisivo” nella caccia fotografica.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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