Per il fotografo della natura ci vuole pazienza

Uno degli aspetti che rende complicata la “Caccia fotografica” è che la natura è ricca di soggetti …incontrollabili!

Il fiore cresce come e dove vuole lui!…non dove vorresti che fosse!
L’uccello si posa dove lui meglio crede!…non dove vorresti che fotografarlo tu!
Anche se tu lo vorresti, la montagna non si sposterà vicino al lago per permetterti di fare una bella foto panoramica con il riflesso!

Eppure Internet è ricco di meravigliose immagini di natura.
Qual è il segreto? …quale tecnica ha usato l’autore della foto?
L’ingrediente segreto è uno solo: la pazienza.

L’unico modo per affrontare con successo il ….disordine incontrollabile della natura, è la pazienza.

Per spiegare meglio il concetto, utilizzerò alcuni miei scatti che raccontano l’importanza di avere pazienza quando si pratica “caccia fotografica” in natura.

1° esempio:

Per ottenere questa foto di Martin pescatore, ho dovuto stare nascosto sotto un telo mimetico per circa un’ora.
In realtà, l’uccello si era posato molte altre volte sul ramo, ma mai nella direzione del Sole.
Quando finalmente si è sistemato dal lato giusto, c’è rimasto solo per pochi secondi, giusto il tempo di scattare una raffica.
In pratica: per una foto, sono trascorsi 59 minuti in cui ho aspettato pazientemente che si posasse nella direzione e con la posa desiderata.
Ne valeva la pena?
Io credo di si!

2° esempio:


Per fotografare l’accoppiamento della Cicogna bianca, era necessario che accadessero 3 eventi:
– la femmina fosse sul nido,
– all’arrivo del maschio lei fosse disponibile all’unione,
– l’atto avvenisse …a favore di obiettivo.
Una volta avvistato il nido, ho dovuto avvicinarmi senza far intimorire la femmina, poi ho cercato un nascondiglio che mi aiutasse a mascherare la mia presenza e per ultimo, ho dovuto aspettare un po’ per quel momento d’intimità …tutto per me!
Ne valeva la pena?
Io credo di si!

3° esempio:


Il Combattente è un limicolo che giunge alle nostre latitudini in primavera.
Nel periodo della migrazione, le risaie del Nord Italia sono l’ambiente ideale per lo stop-over di questa specie che nidifica nell’Europa settentrionale al confine con il Circolo polare Artico.
In questa stagione non tutti i maschi hanno il vistoso piumaggio nuziale, anzi trovarne uno nelle risia piemontesi, è una rarità.
Pertanto, una volta avvistato, non ho smesso di seguire i suoi movimenti all’interno del branco.
Ho dovuto aspettare pazientemente oltre 1 ora, seduto in auto sotto il sole, che il maschio particolarmente battagliero gonfiasse il variopinto collare di penne e alzasse i ciuffi auricolari nel tipico atteggiamento di sfida.
Ne valeva la pena?
Io credo di si!

Conclusioni
Chi l’ha provata, sa che la fotografia naturalistica è una delle attività fotografiche più difficili.
Non tanto per l’uso di particolari tecniche, ma per i lunghi tempi morti di attesa che mettono in difficoltà chiunque.

Il nostro spirito di sopportazione e soprattutto la nostra pazienza, sono sottoposti ad una dura prova.
Praticare la caccia fotografica non è per tutti, ma è sicuramente un hobby meraviglioso che offre molte soddisfazioni.
Basta avere pazienza!

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3 commenti

  1. Ciao Alvaro,

    ti dovrei ringraziare sempre ma lo faccio stavolta per tutte!

    GRAZIE!!!

    ROSARIA

  2. Un proverbio dice che “La pazienza e’ la virtu’ dei forti”…..io dico che invece ha ragione Alvaro la pazienza e’ la virtu’ dei fotografi e di quelli naturalistici in particolar modo.
    Ricordo anche io ore passate in auto al caldo per uno scatto di una specie particolare.Capita di stare magari in posizioni scomode per veramente tanto tempo per un” one shot”, uno scatto solo a raffica con la speranza di ottenere un bel risultato.
    Tutto questo e’ passione e lo rifarei 10,100,1000 volte ancora.

  3. Non è uscito lo scatto come volevo, Pazienza!
    Non c’era la condizione di luce che mi aspettavo, Pazienza!
    Non ho trovato il soggetto per la quale ero uscito, Pazienza!

    Se non si ha pazienza non si possono ottenere grandi risultati nella fotografia naturalistica.
    Ancor prima di fotografare occore saper aspettare, osservare, sentire, spostarsi dopodiché si può fotografare, questo genere non è per chi ha fretta e poca voglia di tornare a casa senza neanche un’immagine.

    P.S. Alvaro eri comodo sotto a quel cespuglio? hihihihi

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