Tutorial: “La compensazione dell’esposizione”

A volte succede!
Scattiamo una foto, ma l’esposimetro automatico della fotocamera sbaglia l’esposizione.
O per meglio dire, l’immagine ha un’esposizione differente da quella che avremmo voluto.
Il problema si evidenzia nei casi in cui una grande parte della scena inquadrata è troppo o scarsamente luminosa.

Due esempi tipici:

  • Un paesaggio innevato.
    La neve bianca confonde l’esposimetro che si attiva per ridurre la luminosità del manto nevoso.
    Il risultato è una neve grigiastra.
  • Un paesaggio boscoso.
    L’oscurità della chioma degli alberi molto spesso confonde l’esposimetro che si attiva per aumentare la luminosità delle foglie.
    Il risultato è che tutti gli altri elementi presenti sulla scena risulteranno sovraesposti, slavati.

In entrambi i casi è meglio compensare l’esposizione scelta dalla fotocamera, correggendo manualmente i valori.
Come fare?
Dovrai agire sul comando compensazione dell’esposizione, presente sulla tua fotocamera (sia reflex, che sulla maggior parte delle compatte) con questo simbolo:

Questo strumento, forzerà la fotocamera ad acquisire più o meno luce (decidi tu l’entità) rispetto alla quantità misurata in automatico dall’esposimetro.

COME ATTIVARLA
La funzione si attiva tramite un pulsante dedicato o entrando nel menu della fotocamera (dipende dalla marca e dal modello).
Sul pannello LCD in alto o sul display sul retro della fotocamera apparirà una linea graduata con delle tacche (generalmente da -3 a +3) ed  un piccolo contrassegno che muovendosi indica il valore selezionato.
Per impostare il nuovo valore di compensazione dell’esposizione, dovrai muovere il contrassegno ( su numeri positivi o negativi).
Per maggiori dettagli, ti suggerisco di consultare il manuale di istruzioni della tua fotocamera.

COME E QUANDO UTILIZZARLA
Se imposti una valore di compensazione dell’esposizione “negativo” (es: -1, -2, -3), chiedi alla fotocamera di procurare meno luce.
Il risultato sarà una foto più scura rispetto a quella decisa in automatico dall’esposimetro della macchina fotografica.
Viceversa, se metti un valore “positivo” di compensazione (es: +1, +2, +3), avrai una foto più chiara, più luminosa.
Ecco due esempi che spiegano meglio il vantaggio di usare la compensazione.

Esempio 1)
Quando ho inquadrato il Biancone in migrazione sopra il Curlo (GE), l’esposimetro della mia fotocamera è stato ingannato dal forte chiarore del cielo ed ha corretto in automatico le luci, riducendo la luminosità dell’intera foto.
Così facendo però, il rapace è risultato molto scuro.
Io invece volevo far emergere la livrea dell’uccello (quindi da scuro a chiaro).

Impostando la compensazione dell’esposizione a +3, il Biancone è risultato esposto nel modo corretto.
Il cielo è molto chiaro, ma in questa foto non disturba più di tanto, perché il soggetto principale è l’uccello.

Esempio 2)
Nella prima foto, l’Airone cenerino è risultato sovraesposto perché l’esposimetro si è fatto ingannare dal colore scuro ed uniforme delle canne, elemento predominante della scena.
L’automatismo della fotocamera ha pertanto aumentato la luminosità dell’intera scena.
Questo ragionamento non ha tenuto conto del soggetto principale, l’Airone e l’ha bruciato (sovraesposto).
Agendo sulla compensazione dell’esposizione, ho ridotto la quantità di luce in entrata, impostando una correzione di -3.

Lo sfondo è risultato più scuro, ma l’Airone cenerino ha ripreso colore, un vantaggio che mi permette di vedere tutti i dettagli del piumaggio dell’uccello.


CONCLUSIONI
Non esistono delle regole fisse da seguire per impostare il valore corretto della compensazione.
Dipende dalla situazione e da come devi intervenire sull’esposizione.
Come per tutte le tecniche fotografiche, anche la compensazione dell’esposizione ha bisogno di pratica e esperienza.
All’inizio andrai per tentativi, poi provando e riprovando riuscirai a valutare ad occhio il valore di correzione da applicare.
Il risultato sarà una bella immagine,  esposta in modo corretto.

Testo & foto di Alvaro Foglieni

 

 

 

 

 

 

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Nessun commento

  1. Grazie Alvaro ,come sempre le tue informazioni tecniche sono semplici,chiare ma molto precise.
    Per tutti gli amici di Pixel seguite tutti i suggerimenti tecnici di Alvaro e otterrete sempre il massimo per i vostri scatti

    1. Grazie Marco.
      A proposito di semplicità, vorrei citare Einstein. «Se non lo sai spiegare semplicemente, non l’hai capito bene»!

  2. Grazie, Alvaro! davvero molto utile il tuo suggerimento.
    A presto, Manuela

    1. Grazie Manuela, sei sempre molto gentile!
      Alvaro

  3. Bell’articolo, complimenti.
    Domande: utilizzare il bracketing (senza successiva fusione delle immagini) può a tuo parere essere una valida alternativa se il soggetto non è in rapido movimento?
    In caso di ambiente uniformemente innevato sarebbe utile preimpostare il punto del bianco?
    Ciao e grazie

    1. Author

      Non ho capito la domanda del brackeing. L’esposizione a forcella (nome italianizzato di bracketing) riguarda l’esposizione di una foto, non il movimento del soggetto. Al massimo puoi fare bracketing sulla profondità di campo in macrofotografia, nel senso che scatti 3 foto (numero a caso) su differenti piani focali e poi controlli quale ha la messa afuoco migliore.

      Domanda sulla neve: dove prendi il punto di bianco? In un’area qualsiasi del terreno o su un campione a casa? Io preferisco lavorare direttamente sul luogo. L’operazione di compensare l’esposizione porta via 1-2 secondi! Non vale la pena di rischiare.

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