Incontri…naturali: “Spiaggia vista mare”

“Incontri …naturali”, la rubrica che ha l’obiettivo di creare un momento piacevole per chi legge così come è stata gradevole la situazione descritta e vissuta in prima persona dall’autore.

Premessa ovvia per un soggetto dai molteplici aspetti.
Certo, c’è mare e mare.
C’è quello affollato davanti a spiagge piene di gente che si crogiola al sole per ore, mentre qualcun altro che così non lo ama davvero, lo evita o si defila per mete più amene.

Regno di marinai, pirati, naviganti, mercanti, disperati di ogni genere e tempo, o più semplicemente di turisti non casuali, il mare continua il suo moto perpetuo.
Che lo si osservi increspare un po’ dal maestrale, seduti su una panchina di fronte al Canal Grande o cambiare dal blu intenso alle tinte pastello del tramonto, sdraiati su una spiaggia semideserta nel profondo sud dell’Italia, l’infinito che porta con sé affascina, inquieta, attira.

Impossibile restare indifferenti all’andirivieni ipnotico e incessante delle sue onde.
Anche se alla fine, può stancare, annoiare o irritare si resta lì a guardarlo come Ulisse attratto dalle sirene.

In quella distesa immensa di acque, separata dal cielo solo dalla linea dritta e infinita dell’orizzonte, si accende la fantasia di fronte a immagini suggestive, come quella di un mercantile attraccato fuori dal porto.
La grande sagoma nera in lontananza riporta a viaggi avventurosi in mari lontani e alle storie di Corto Maltese.

Forse, sul ponte, si stanno riposando dopo giorni di navigazione marinai tatuati con il volto scolpito dal sole e dal vento.
Arrivati da chissà dove e diretti verso un altro porto lontano, si sono imbarcati per trasportare chissà quale carico.
Giù in cambusa, qualcuno starà forse preparando la cena alla fine di una giornata invernale, insolitamente tiepida e limpida che tinge il mare dello stesso arancione del cielo.

Un’immagine come tante altre, ispirata dal mare che sembra sempre lo stesso e invece è mille volte diverso.

Testo e foto di Luciana

TUTORIAL & SUGGERIMENTI FOTOGRAFICI
La spiaggia è sicuramente uno dei set fotografici dell’estate più gettonati.
Il mare ed il bagnasciuga sono ambienti che offrono moltissime opportunità fotografiche.
Il pericolo di scattare foto banali e tecnicamente errate è però dietro l’angolo.
La gioiosa atmosfera che ti coinvolge quando sei in spiaggia, non si traduce automaticamente in una immagine indimenticabile.
Spesso ci si limita a produrre delle ripetitive foto che ritraggono bagnanti che camminano, figli festanti che giocano sul bagnasciuga, familiari che prendono la tintarella, vedute dagli scogli, insignificanti onde di una mareggiata, ecc.
Tutte cose già viste!
Come evitare che i panorami marini siano solo delle generiche “cartoline ricordo”?

Ecco alcuni suggerimenti per rendere le fotografie più efficaci nel comunicare il vostro messaggio, più coinvolgenti e più affascinanti:
1) In ogni vostro paesaggio, inserire sempre un punto di interesse che attiri l’attenzione.
Può essere: una persona (non importa se conosciuta o non), un motivo ripetuto (fine di ombrelloni), un colore ben saturo (asciugamani giallo, … blu o rosso), un oggetto riconoscibile (paletta e secchiello) e ancora, le nuvole rosse di uno splendido tramonto.
Un soggetto interessante è l’ingrediente indispensabile per una foto memorabile.
Non inserite troppi dettagli, limitarsi a un solo elemento.

2) Introdurre sempre un soggetto (persona o oggetto) in primo piano.
In generale le spiagge sono delle piatte distese di sabbia che si uniscono ad un’immensa superficie piatta di acqua.
Davanti a questa infinita superficie pianeggiante, diventa difficile dare l’idea di profondità specialmente perché i nostri occhi vedono la scena in tre dimensioni, mentre la fotocamera cattura immagini solo bidimensionali.
Il soggetto in primo piano contribuirà a dare un senso di profondità alla foto.
Un valido aiuto per essere sicuri di incorporare oggetti in primo piano nell’inquadratura è scattare da un angolo più basso.

3) Non scattare solo foto stando in piedi, ma chinarsi e fotografare da un’angolazione più bassa (sdraiarsi sulla sabbia o anche semplicemente stare seduti o in ginocchio).
Una prospettiva insolita, più creativa, mostra un diverso punto di vista e sicuramente conferisce più interesse all’intera composizione.

4) Sfruttare tutte le linee guida che il panorama offre.
Per linee guida si intende una serie di elementi più o meno naturali (es: un tratto di costa, un sentiero, una fila di ombrelloni, le onde sulla battigia, le ripetitive increspature della sabbia), che catturano l’occhio del lettore e lo guidano dal primo piano allo sfondo.
E’ facilissimo sfruttare questa loro funzione: basterà fotografare in modo che la linea, parta da più vicino e si allontani verso l’infinito.
Le linee guida danno un senso di profondità all’immagine oltre a rappresentare un importante elemento grafico.

5) L’uso di una “cornice” mette in forte risalto il soggetto principale, aggiunge interesse alla composizione e crea profondità all’intera immagine.
Il soggetto principale (persona o panorama) risalta ancor di più se è incorniciato (completamente circondato) da un oggetto
Per creare la “cornice”, usare: porte, finestre, arcate di palazzi, tunnel, gallerie, piante e rami di alberi, corridoi, salvagenti.

6) Se la scena lo permette, sovrapporre oggetti diversi.
Il classico esempio in cui si usa questa tecnica è la fotografia di paesaggi, in cui sono presenti diversi elementi distanti fra loro: un albero in primo piano, la collina con una casetta poco dopo, segue il golfo con un mare blu e sullo sfondo l’orizzonte.
È il sistema migliore per far capire quanta distanza c’è fra il fotografo ed il confine fra cielo e mare.
L’immagine finale risulterà così più tridimensionale.

7) Una delle regole più importanti nella fotografia paesaggistica è: l’orizzonte deve essere sempre dritto.
La linea dell’orizzonte storta è da evitare, perché genera un senso di disagio in chi poi guarda la fotografia.
Questo errore è ancor più fastidioso nelle foto scattate al mare, perchè anche un minimo errore di allineamento, risulta immediatamente visibile.
Il mare, non è in discesa!
E’ una svista abbasta comune, che può essere evitata con un po’ di attenzione.
Un consiglio: applicate questa regola ogni volta che nell’inquadratura avete elementi orizzontali importanti, come: tetti delle case, mura antiche, davanzali, siepi ecc.
La foto sarà sicuramente migliore!

Un’ultima raccomandazione: se non avete un soggetto/oggetto da inserire in primo piano e volete comunque scattare una foto panoramica del mare, usate il “trucco delle diagonali”.
Posizionatevi sulla spiaggia in modo tale che la prospettiva ti permetta di scattare una foto con la battigia posta in diagonale.
Nell’immagine dovranno essere inseriti: mare, spiaggia e cielo.
La diagonale dovrà partire da un punto basso a sinistra del fotogramma e finire sul lato opposto in alto a destra.
La presenza di una linea diagonale in una fotografia, cattura l’attenzione dell’occhio umano, che tende a seguirla.
In questo modo, una foto banale, diventerà un’immagine dalla scena dinamica e meno noiosa.
Quest’estate allenate l’occhio a vedere le tante composizioni diagonali che trovate in giro.
Usandole nel modo corretto, avrete foto più armoniose, coinvolgenti e interessanti da guardare.

In conclusione, ci sono due modi per portare a casa le emozioni della tua vacanza al mare:
1) Se sei interessato ad avere solo una foto ricordo, scatta così come ti viene, senza porti problemi di inquadratura.
2) Se invece vuoi avere oltre alla testimonianza grafica, anche una fantastica foto da mostrare agli amici, segui i suggerimenti che abbiamo scritto sopra e sfrutterai al meglio ciò che la natura ti offre.

Un suggerimento personale: non aspettare di essere al mare, prova a utilizzare qualche suggerimento fin dal prossimo tuo scatto e vedrai subito un enorme miglioramento nelle tue foto!

Tutorial di Alvaro Foglieni

 

Fotografare è come dipingere con la luce: usa ogni raggio come pennellata sul tuo telaio digitale.

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  1. Bellissimo articolo e consigli fantastici per realizzare i nostri scatti in vacanza

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