Fotografare il Cuculo

Il Cuculo è un uccello che ho faticato a fotografare nel corso degli anni.
L’ho sentito mille volte, spesso l’ho visto in volo, poche volte l’ho avuto nel mirino della mia Canon, ma l’ho perso all’ultimo minuto.
Quindi, quando un amico mi ha detto che sapeva di un posto dove si vedeva regolarmente, sono partito subito e… non sono rimasto deluso.
Durante le due ore che ho trascorso seduto e mimetizzato ho potuto scattare un po’ di foto.
Ok, ok, …quelle salvate sono poche, ma l’emozione dell’incontro è stata tanta!

Quali sfide devi affrontare per fotografare il Cuculo?

I Cuculi sono incredibilmente timidi e il loro richiamo è un enigma per l’orecchio umano: sembra provenire da una direzione precisa, per poi spostarsi improvvisamente altrove, creando un effetto quasi illusorio.
Ho smesso di provare ad avvicinarmi per fotografarlo e ho imparato ad apprezzare la semplice gioia di ascoltare il canto nei campi.
Non ricordo dove ho visto il mio primo Cuculo, ma di certo non è stato da vicino.
Immagina la mia sorpresa quando mi sono ritrovato faccia a faccia con un Cuculo, a pochi metri di distanza!

Come avvicinarsi al Cuculo senza spaventarlo?

Con il tempo ho capito che la fotografia naturalistica somiglia più alla pesca con la canna che alla caccia vagante in campagna perchè richiede pazienza e strategia.
Per fotografare i Cuculi, è fondamentale conoscerne le abitudini e i comportamenti.
Il mio motto è: “Se senti un Cuculo, lo puoi anche vedere”, perché questi uccelli tendono a posarsi sulla cima degli alberi o su rami sporgenti  per emettere il loro inconfondibile “cucù”.
Inseguirli è sbagliato, poiché si rischia di disturbarli e di farli volare lontano.
Essendo creature abitudinarie, individuare i loro posatoi preferiti è la chiave per ottenere scatti straordinari.

Qual è la migliore tecnica di appostamento per fotografare il Cuculo?

Mi trovavo in una zona frequentata da una coppia di Cuculi, nascosto sotto un telo mimetico a foglia, in attesa di scattare qualche foto.
Dopo mezz’ora senza risultati, stavo quasi per rinunciare, quando un Cuculo ha iniziato a cantare dietro di me, cambiando completamente la situazione.
Il Cuculo “canterino” si è spostato nel boschetto davanti e come dal nulla un altro soggetto è apparso tra il fogliame.
La presenza di due maschi nella stessa area ha scatenato una disputa territoriale, con apparizioni e soste improvvise allo scoperto.

Qual è il comportamento territoriale del Cuculo maschio?

Per un po’, i due Cuculi si sono osservati tra i rami, emettendo richiami sempre più insistenti e profondi, come a voler intimidirsi l’un l’altro.
Poi, uno dei due si è spostato verso un punto più alto, cercando di dominare la scena, mentre l’altro lo seguiva con brevi movimenti rapidi tra la vegetazione.
Dopo alcuni minuti di questa schermaglia fatta di spostamenti e canti, uno dei due ha deciso di allontanarsi, scomparendo tra la vegetazione.
In quei pochi secondi di azione, sono riuscito a catturare una serie di immagini che raccontano il momento straordinario.

Quali sono le caratteristiche fisiche e le somiglianze del Cuculo?

Il Cuculo è un uccello estivo che si trova nei campi e nei boschetti radi.
Con ali lunghe e appuntite, una lunga coda e una barratura nella parte inferiore, assomiglia piuttosto a un uccello da preda.
Questi uccelli schivi, noti per il loro inconfondibile richiamo, rappresentano una sfida avvincente e un’opportunità irripetibile per ogni fotografo naturalista.
Hai qualche aneddoto divertente da raccontare sulle tue esperienze di fotografo della natura?

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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Commenti

4 risposte a “Fotografare il Cuculo”

  1. Avatar PIETRO e LUISA GRECHI
    PIETRO e LUISA GRECHI

    Ma che bello questo racconto, grazie Alvaro! Anche noi sentiamo il suo richiamo vicino a casa nostra, ma ancora non siamo riusciti a vederlo. Speriamo che questa estate ci offra nuove opportunità.

    1. Avatar Pixel di Natura
      Pixel di Natura

      Grazie mille, Luisa e Pietro!
      Sono sicuro che prima o poi riuscirete ad avvistarlo: basta un po’ di pazienza e un pizzico di fortuna.
      Saluti
      Alvaro

  2. Avatar Antonio Greco
    Antonio Greco

    Ciao Alvaro articolo interessante, mi viene voglia di andare alla ricerca di questa specie a me “fantasma” ma so che è presente. Magari con i tuoi consigli e monta pazienza un giorno questo volatile non sarà un fantasma. Una situazione simile mi è capitata con il picchio verde, anche lui lo senti ma non lo vedi, ma un giorno cammindo per un sentiero, riesco ad incontrarlo. Scappa, ma dopo pochi minuti si mette in posa per pochi minuti, facendomi un favore, ma io ero contento.

    1. Avatar Pixel di Natura
      Pixel di Natura

      Grazie Antonio per il tuo messaggio!

      Spesso questi “fantasmi” sono proprio quelli che ci fanno appassionare ancora di più alla natura.

      Sentirli e non vederli fa crescere la curiosità e la voglia di cercarli ancora. Poi, quando finalmente si concedeno, anche solo per pochi minuti, è davvero una grande soddisfazione!

      A presto e buone osservazioni!
      Alvaro

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