Ti sei mai chiesto cosa potresti imparare osservando i capolavori dei grandi pittori del passato?
I loro dipinti sono una fonte inesauribile di ispirazione per migliorare la composizione, l’uso della luce e il posizionamento dei soggetti nelle tue fotografie.
Non si tratta di copiare, ma di lasciarsi ispirare per trovare nuove idee che riflettano il tuo stile unico.
In questo articolo parlo di due dipinti di Segantini dai quali imparato molte cose, utili per la “mia” fotografia naturalistica.

Come la luce nei quadri dei grandi maestri può ispirare i fotografi?
Nel dipinto “Le due madri” di Giovanni Segantini, la luce è un potente strumento narrativo e simbolico.
Per un fotografo, questo è un invito a osservare come la luce modella i paesaggi, trasformandoli in qualcosa di unico.
Segantini ispira a creare atmosfere intime attraverso una luce morbida e diffusa.
In fotografia naturalistica, sfruttare la luce delle “ore d’oro” può trasmettere calma e connessione emotiva con il soggetto.
Ho imparato che osservare e aspettare la luce giusta è fondamentale per creare immagini evocative.
Quali elementi compositivi dei pittori classici sono utili in fotografia?
Nel dipinto “All’ovile”, la luce della candela crea un’atmosfera intima e simbolica.
L’illuminazione calda avvolge la figura femminile, la culla e gli animali, sottolineando l’unione tra uomo, natura e animali.
Per un fotografo, questo significa catturare non solo il paesaggio, ma anche il legame emotivo tra gli esseri viventi.
La luce può diventare uno strumento narrativo che evoca emozioni.
Guardando e riguardando i due quadri, ho capito che devo realizzare foto che raccontino la connessione profonda che c’è fra un animale e l’ambiente antropizzato


Come posso rendere le mie fotografie più narrative ed evocative come un dipinto?
Segantini creava composizioni armoniose tra uomo, natura e animali, evidenziando l’equilibrio tra gli elementi.
I fotografi possono trarre ispirazione dai sui quadri per comporre immagini che guidino l’occhio dello spettatore, usando linee guida e punti focali naturali.
Le sue scene quotidiane, rese sublimi dalla luce, insegnano a trovare poesia nelle piccole cose.
Attraverso gesti familiari o ambienti rurali valorizzati dalla luce, si possono raccontare storie profonde.
Dallo studio di questi due dipinti, ho capito che devo catturare l’intimità della quotidianità per creare immagini universali e autentiche.
Come si può raccontare la connessione tra animali e ambiente attraverso la fotografia?
Guardando e riguardando il quadro “All’ovile”, ho capito che devo realizzare foto che raccontassero la connessione profonda tra uomo, natura e animali, cercando di cogliere la bellezza nei gesti semplici.
Voglio utilizzare la luce naturale, come quella dell’alba o del tramonto, per creare atmosfere intime che trasmettano emozioni autentiche.
Le mie immagini dovranno andare oltre l’estetica, raccontando storie di vita quotidiana.
Cercherò di valorizzare i dettagli più umili, come uno sguardo, un tocco o un momento condiviso, per evocare un senso di calma e appartenenza.
La natura non è solo uno scenario, ma un soggetto vivo, con cui instaurare un dialogo visivo.


Cosa rende un’immagine fotografica “immortale” come un capolavoro pittorico?
Alcune opere nei musei sono state dipinte secoli fa, eppure continuano a emozionarci e a ispirarci ancora oggi.
In un mondo dove le immagini durano pochi secondi, vale la pena chiedersi: cosa rende questi capolavori immortali?
Scoprire il loro segreto può arricchire anche la tua visione fotografica.
Se vuoi davvero migliorare le tue foto, visita musei e gallerie d’arte: sono una scuola di bellezza senza tempo.
Esiste un particolare museo o una specifica opera d’arte che ti ha sempre affascinato fotograficamente?
Testo e foto di Alvaro Foglieni
