Molti articoli di fotografia paesaggistica (anche miei) sottolineano l’importanza del primo piano come elemento chiave per dare profondità all’immagine.
Ma cosa fare se non riesco a trovarne uno adatto?
Se è disordinato, poco interessante o semplicemente non funziona?
È davvero indispensabile includere un oggetto o un soggetto in primo piano per il successo di una composizione?
In realtà, si possono creare immagini altrettanto coinvolgenti e d’impatto utilizzando specifiche tecniche di composizione.
In questo articolo descrivo le 4 soluzioni più semplici.

È sempre necessario un primo piano nella fotografia di paesaggio?
Anche senza un elemento in primo piano, un punto focale forte può catturare l’attenzione dell’osservatore e guidare lo sguardo.
Ad esempio, un albero solitario in un campo può diventare il punto focale principale grazie al contrasto con il cielo e il terreno circostante.
Allo stesso modo, una piccola baita tra le montagne può risaltare per il suo colore e la sua forma. In entrambi i casi, il punto focale bilancia la composizione senza bisogno di un primo piano evidente.
La forza visiva di questi elementi rende l’immagine completa e armoniosa.
Come si crea una foto di paesaggio d’impatto senza un forte primo piano?
Quando manca un soggetto in primo piano (es. fiori, rocce, persone, ecc.), il cielo e gli elementi distanti diventano protagonisti della scena.
In alcune scene, tramonti spettacolari, le nuvole o le condizioni atmosferiche diventano gli elementi principali.
Un modo semplice per escludere il primo piano è abbassare l’orizzonte, applicando la regola dei terzi.
In questo caso, il cielo e gli elementi lontani dominano la composizione, mentre un eventuale primo piano serve solo come riferimento per la scala, senza guidare lo sguardo.
Anche se si infrangono le regole includendo molto cielo, la regola dei terzi mantiene l’equilibrio visivo.
Con un orizzonte basso, il primo piano diventa superfluo.


Quali vantaggi offre il formato verticale nella fotografia di paesaggio senza primo piano?
Anche fotografare in verticale è una valida soluzione.
Poiché il nostro campo visivo è naturalmente orizzontale, il formato verticale richiede una scansione visiva diversa e l’occhio richiede più tempo per raggiungere il soggetto principale.
Il cervello deve adattarsi a questa nuova prospettiva, scansionando l’immagine su e giù per capire meglio cosa ha davanti.
Componendo l’immagine in modo che il primo piano sia vuoto, si evita che l’occhio torni a scendere verso il basso dopo aver raggiunto il punto focale.
Quando è meglio escludere il primo piano da una fotografia?
A volte, inserire un primo piano può complicare la composizione, specialmente se l’elemento in questione è caotico o disordinato.
In situazioni in cui il primo piano non aggiunge valore o crea confusione, è meglio evitarlo per mantenere l’immagine semplice e pulita.
Eliminando elementi non necessari, puoi concentrare lo sguardo dell’osservatore direttamente sul soggetto principale o sulle caratteristiche più interessanti del paesaggio, ottenendo un risultato più equilibrato e armonioso.


Come posso evitare una composizione disordinata se non trovo un buon primo piano?
Non sempre è necessario includere un primo piano per ottenere una composizione d’impatto e coinvolgente.
Utilizzando tecniche alternative, puoi creare immagini paesaggistiche altrettanto potenti senza fare affidamento su un primo piano.
L’importante è saper bilanciare gli elementi e guidare lo sguardo dell’osservatore verso il soggetto principale.
Ti è mai capitato di non trovare un primo piano che ti piacesse?
Come hai risolto il problema?
Testo e foto di Alvaro Foglieni

Grazie per i preziosi consigli Alvaro, ne faremo tesoro nelle nostre prossime uscite fotografiche.
Grazie Luisa e Pietro per il vostro messaggio!
Vi auguro tante splendide uscite fotografiche ricche di dettagli e meraviglie da immortalare!
Buona luce e buona fotografia!
Alvaro