Caccia fotografica in Extremadura – Diario di viaggio fotografico di Claudia & Alvaro – Ambiente roccioso

Obiettivo dell’itinerario è Il Parco Nazionale di Monfragüe, un’oasi nell’oasi!

Il Monfragüe à la prima località che consigliamo di visitare, perchè è una delle zone più ricche di biodiversità e di conservazione della fauna mediterranea.
Questo Parco, è stata la prima area protetta in Estrema­dura (1979).


E’ il posto migliore per fotografare gli avvoltoi: oltre 600 coppie di Grifoni, poco più di 300 coppie di Avvoltoio monaco, una trentina di coppie di Capovaccaio.


All’interno della foresta mediterranea più grande e meglio conservata d’Europa troviamo la Sierra de las Corchuelas,  una montagna selvaggia con pareti rocciose a picco sui fiumi Tajo (Tago) e Tiétar.
In alcuni punti, un costone di quarzite forma ripide ed inaccessibili falesie, alla cui base si è sviluppata una rigogliosa ed impenetrabile macchia mediterranea.
La barriera naturale creata della fitta vegetazione, unita alle ripide (in alcuni casi inesistenti) sponde dei fiumi ed alle alte inaccessibili pareti rocciose, favoriscono la presenza di una ricca avifauna.

La parte visitabile del parco (5%) può essere percorsa in auto o a piedi, lungo 3 differenti sentieri.
L’auto può essere lasciata nei parcheggi vicini ad ogni punto di osservazione (Mirador), sempre ben segnalati e visibili.


In generale, il periodo migliore per la visita è la primavera inoltrata quando gli uccelli sono in fase riproduttiva.
Da evitare l’estate, quando gli Avvoltoi si godono immobili l’ombra delle grandi rocce.

ATTREZZATURA FOTOGRAFICA
La stragrande maggioranza dei fotografi presenti (stranieri e non) utilizzavano il 400mm (con lo zoom “bianco” 100-400 al primo posto).
Buona la presenza anche dei due “universali” 150 – 600mm.
A mio parere, la lunghezza minima del teleobiettivo per riprendere bene gli Avvoltoi posati sulla falesia è il 500mm. Bene anche un 400mm “dupplicato”, almeno 1,4x.
Più utile invece il 400mm per la caccia fotografica di uccelli in volo o posati sulla vegetazione sotto la piattaforma d’osservazione.
Un grandangolo è d’obbligo per via dei panorami mozzafiato!
Utile un binocolo.
Lungo tutta l’area di sosta, troverete una staccionata in legno che può servire da appoggio all’attrezzatura fotografica qualora foste senza cavalletto/monopiede.

LOCALITA’
Due i punti da non perdere assolutamente, ideali fotografare gli Avvoltoi:
• Salto del Gitano (Peña Falcon)
• Portilla del Tietar

Segue una terza località, buona per la fotografia agli uccelli, ma con alcune limitazioni:
• Castillo de Monfrague

Completano il tour altri 4 belvedere, decisamente più utili per gli osservatori muniti di cannocchiale/binocolo, che per i fotografi.
Gli animali sono molto lontani e non facilmente visibili:
• Higuerilla
• Báscula
• Tajadilla
• Serrana

Ecco qualche utile informazione per ogni località menzionata sopra:

  • SALTO DEL GITANO (Peña Falcon)

Coordinate GPS:
39°49’42.5″N 6°03’28.5″W
39.828484, -6.057918


Ci si arriva percorrendo la EX-208, la strada che attraversa tutto il Parco.
Una massiccia parete di quarzo, alta circa 300 metri, che sprofonda a picco nelle acque del fiume Tago.


Il Peña Falcon è il principale punto di riferimento per il fotonaturalista e per gli amanti del birdwatching, tappa obbligata quando si visita il parco.
E’ un vero condominio di Avvoltoi.


In questa località gli uccelli non sono disturbati dalla presenza umana o dai depredatori e perchè le rocce sono scoscese e inacessibili.
Sono i luoghi ideali per la nidificazione del Grifone, della Cicogna nera, del Capovaccaio e del il Falco pellegrino.
Basta sedersi e guardare lo spettacolo offerto dalla natura!
Osservando con un binocolo (o meglio: con il teleobiettivo – è sufficiente un 400m), la parete rocciosa posta di fronte al punto di sosta, si possono facilmente individuare moltissimi individui sul nido.


Con il passare delle delle ore, il Sole scalda l’aria e iniziano a formarsi le termiche, subito sfruttate dagli avvoltoi che sempre più numerosi volteggiano disegnando ampi cerchi.


La falesia è molto (troppo) affollata e l’andirivieni di avvoltoi è continuo.
Non è facile, ma è possibile osservare anche qualche Avvoltoio monaco posato isolato sugli anfratti della parete.
Non cercate il suo nido, il “monaco” nidifica sui grandi alberi (in particolare sulle sughere), è meno gregario del Grifone ed è difficile da identificare se non si muove.


Sulle rocce intorno abbiamo fotografato alcuni uccelli tipici dell’habitat roccioso, come: il Rondone maggiore, il Passero solitario, lo Zigolo muciatto, il Codirosso spazzacamino, la Sterpazzolina, il Fringuello, la Rondine rossiccia, il Culbianco.
Su uno sperone di roccia posto ad un paio di metri sopra il livello del fiume, è possibile vedere il nido della Cicogna nera.
Si parcheggia l’auto nel piccolo spazio attrezzato (10-15 posti) nelle vicinanze del “mirador” e dalle aree di osservazione a lato della strada, si fotografano gli uccelli sulla fiancata rocciosa posta dall’altro lato del Tago.
La distanza rispetto agli animali varia da 50mt a 150 mt.


Consigliamo di visitare il Salto del Gitano alla mattina, non prima delle 9,30 (orario di fine aprile) perché la parete dove sono posati gli avvoltoi è ancora in ombra.
Non appena il Sole illumina la falesia, lo spettacolo si fa entusiasmante: decine e decine di avvoltoi si lanciano in volo, alla ricerca di correnti termiche.

  • PORTILLA DEL TIETAR

Coordinate GPS:
39°51’25.1″N 5°57’35.1″W
39.856974, -5.959759


La Portilla del Tietar è un’altra area di osservazione attrezzata (capanno, spiazzo con panchine), collocata all’uscita nord-est del Parco (20 minuti in auto dal Peña Falcón).


Anche in questo caso, ci troviamo davanti ad una parete di roccia a picco sul fiume (Tietar).
La falesia in questo punto, ha dimensioni decisamente più modeste rispetto al Salto del Gitano e ciò favorisce la vicinanza con gli uccelli (un tele da 400mm va bene).


Da questa postazione, abbiamo osservato con facilità alcuni nidi di Grifone.
Altri soggetti fotografati sono stati: il Capovaccaio, la Cicogna nera (vola radente le acque), l’Aquila minore ed il Nibbio bruno.


Abbiamo cercato con insistenza il nido di Gufo reale, ma non conoscendo la posizione, non siamo riusciti a individuarlo.
Purtroppo non si parcheggia con facilità vicino all’area di sosta (le due aree presenti sono piccoli e subito esaurite), pertanto l’auto va lasciata a bordo strada.

  • CASTILLO DE MONFRAGÜE

Coordinate GPS (Parcheggio piccolo)
39°49’38.3″N 6°02’57.6″W
39.827315, -6.049331


Vale la pena di visitare i resti del Castillo de Monfragüe, una antica costruzione araba arroccata su uno sperone di roccia, per godere dello splendido panorama.
Consigliamo di arrivare in auto fino al piccolo parcheggio (8-10 macchine max), che si trova a circa 300 metri dal Castillo.
Da qui, proseguire a piedi per una breve strada non asfaltata fino ad arrivare alla lunga e ripida scalinata che porta in cima.


Dalla sommità del Castillo, si domina tutta la valle e la vista è meravigliosa.
Dal punto di vista fotografico, il posto offre ottime opportunità per panoramiche a 360° e la possibilità di fotografare gli Avvoltoi in volo, anche se quest’ultima opportunità non è così facile come sembra.

Decantato da tutte le guide turistiche come la località ideale per osservare da vicino gli Avvoltoi in volo, il Castillo ci ha lasciato seri dubbi sulle sue reali potenzialità di “caccia fotografica”.
Due le cause principali: il Sole ed i turisti festanti.

  • Problema Sole.

Posto su un’imponente picco roccioso, il Castillo è sotto il Sole tutto il giorno.
Purtroppo iI lato dove arrivavano in volo la stragrande maggioranza degli Avvoltoi è esposto a Sud, questo significa fotografare tutti i soggetti controsole.
Infatti, dalle ore 10 del mattino, al tramonto, il Sole sarà sempre davanti ai vostri occhi.
Molte delle foto scattate, hanno presentato il soggetto completamente nero ed il cielo sovraesposto.

  • Problema gitanti.

Dobbiamo infatti segnalare  che le piattaforme d’osservazione poste alla sommità del castello, sono meta di turisti di ogni tipo e la maggioranza di loro non ha interessi ornitologici.
Ciò significa: chiasso, esclamazioni di giubilo a voce alta all’avvistamento di un avvoltoio in volo, urla e richiami per dire all’amico dove guardare, ecc.
Tutto questo si traduce in una grande disturbo per gli uccelli, che scelgono di sfruttare le correnti ascensionali più lontane possibile dalle torri del castello.


In conclusioni:
Il Castillo è troppo lontano dalla parete del Salto del Gitano, per fotografare i tantissimi rapaci che vi abitano.
In ogni caso, vale sempre la pena di tentare la foto di un Avvoltoio in volo, ripreso alla stessa altezza.
Non bisogna fare altro che sedersi ed aspettare che un Grifone o un “monaco” passino vicino al Castillo e poi scattare a raffica.
Se la foto riesce, è una grande immagine!
Sono emozioni che valgono la fatica della salita.

Il nostro consiglio è di evitare i fine settimana (per una ancor maggiore affluenza di turisti) e le ore centrali della giornata (temperature elevate e mancanza d’ombra), ma approfittare delle prime e delle ultime ore del giorno (anche se il sole tramonterà dietro la parete rocciosa del Peña Falcón).
Se il parcheggio “alto” è completo, si dovrà lasciare l’auto nel nuovo grande spazio abilitato, all’inizio della salita. (Coordinate GPS: 39°49’18.6″N 6°02’51.3″W; 39.821825, -6.047571 )
Da qui, ci vorrà oltre mezz’ora per salire fino al Castillo.

Un ultimo suggerimento: evitate di salire nelle ore più calde della giornata, specie nella stagione estiva.
La strada è esposta al sole di mezzogiorno fino al termine del tratto più ripido: la lunga e scoscesa scalinata.
Il colpo di calore o l’insolazione è sempre in agguato.

Il miglior modo per capire e conoscere il Parco Nazionale del Monfragüe è visitare i principali belvedere che si trovano tutti lungo l’unica strada che attraversa il Parco.
Sono tutti ben segnalati, dotati di parcheggio e bacheche informative, spesso attrezzati con panche, tavoli e capanni di ottima fattura.
Di seguito, troverete qualche informazione aggiuntiva sui belvedere (mirador in spagnolo) più interessanti.
A nostro parere però non solo stati realizzati pensando ai fotografi, ma sono molto più adatti per osservatori e birdwarchers muniti di cannocchiale/binocolo.
Il problema riscontrato, comune a tutti, è la lontananza degli uccelli dal punto di osservazione.
I mirador visitati sono stati:

  • HIGUERILLA

Coordinate GPS:
39°50’28.4″N 5°57’57.2″W
39.841214, -5.965903


Punto panoramico con una splendida vista su un meandro del fiume Tiétar.
Lo spiazzo d’osservazione è però molto elevato rispetto al fiume e questo rende problematica la fotografia agli uccelli.
Non è utilizzabile per “Caccia fotografica“, ma solo come foto d’ambiente.

  • BÁSCULA

Coordinate GPS:
39°50’02.5″N 5°58’37.6″W
39.834027, -5.977111


Punto panoramico attrezzato con area pic-nic.
Da questo punto è possibile osservare l’Aquila imperiale Iberica.
Tutti troppo lontano per il fotografo.
Bello solo per foto paesaggistiche!

  • TAJADILLA

Coordinate GPS:
39°50’18.9″N 5°59’44.0″W
39.838589, -5.995557


È un posto molto tranquillo, nonostante ci sia una piccola area pic-nic con tavolini e parcheggio auto.
Anche questo mirador è dotato di un osservatorio, più basso del piano stradale.
Dall’altra parte del fiume (Tietar), trovate una parete rocciosa sulla quale è facile vedere delle grandi macchie bianche, sinonimo di escrementi di avvoltoi in nidificazione.


Non andate nel tardo pomeriggio, la parete rimane completamente in ombra.
La distanza fra il capanno e la falesia è notevole e la presenza di animali minima.
E’ però possibile fotografare il Grifone, il Nibbio bruno e il Capovaccaio.

  • SERRANA

Coordinate GPS:
39°52’17.2″N 6°02’49.3″W
39.871439, -6.047031

Punto di osservazione troppo lontano dalle altre località.
Non offre nulla di eclatante e di fotografabile a distanza ottimale.
Troppa vegetazione e pochi animali (contati 8 Grifoni).
Da non visitare, non ne vale la pena.

Sensazioni personali
Le recensioni avevano ragione: è uno degli spazi naturali più belli d’Europa, prezioso rifugio per tante specie ornitologiche.
La vista dal Castillo ci ha incantato, eravamo circondati dalla natura: la vegetazione si fondeva con l’orizzonte e gli Avvoltoi volavano veloci nel cielo.
Seduti davanti al Peña Falcón, siamo rimasti affascinati dalla natura selvaggia e rigogliosa che ci circondava.
Sapevamo che Il Salto del Gitano rappresentava il punto chiave per l’osservazione degli avvoltoi, ma l’emozione provata alla partenza di oltre 100 Grifoni all’arrivo del Sole, resterà indelebile nei nostri cuori.


Testo e foto di Claudia & Alvaro Foglieni

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Nessun commento

  1. Fantastiche spiegazioni per chi intende fare una esperienza in Estremadura.
    Queste informazioni sono preziose e ricche di precise indicazione che evitano al fotografo in caccia di perdere tempo recandosi in luoghi dove gli scatti sono difficili se non impossibile.
    Grazie

    1. Grazie Marco,
      era proprio il nostro intento!

  2. Diario di viaggio prezioso per chi andrà nei luoghi descritti e magnifiche foto di grande interesse!

    1. Grazie Silvana,
      spero che le indicazioni scritte possano essere utile al prossimo viaggiatore per realizzare foto da sogno!

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