Caccia fotografica vagante: come avvicinarsi agli animali

L’innato timore degli animali nei confronti dell’uomo rende molto difficile ogni nostra manovra di avvicinamento.
E’ pertanto indispensabile seguire alcune regole, che permetteranno di ridurre il più possibile la distanza di fuga fra noi ed i soggetti delle nostre fotografie.
Per azioni di una certa complessità, rimandiamo alla lettura dei numerosi testi specializzati disponibili sull’argomento, limitandoci in questa sede a fornire alcuni semplici, ma validi suggerimenti, frutto di esperienze dirette vissute sul campo.

1. Tutti gli uccelli sono attratti dal colore.
A conferma di ciò, sono i colori brillanti del piumaggio dei maschi, nella stagione del corteggiamento.
Questo significa che un colore vivace (leggi: maglietta) che spunta da un cespuglio, sarà immediatamente e facilmente individuato.
Due colori particolarmente visibili sono: il bianco ed il rosso.
Da evitare!
caccia-fotografica-avvicinamento-12. Per l’abbigliamento, scegliere colori neutri, che ricordano i toni della vegetazione.
I migliori sono: il verde, il marrone, il kaki, il grigio.

3. Ogni animale identifica l’uomo con il concetto di pericolo.
Pertanto, è importante mimetizzarsi per cercare di sembrare “qualsiasi cosa” che non ricordi un essere umano.

4. Non contare sono sul mimetismo, ma:
– Camminare il più possibile con leggerezza (fare attenzione al rumore che provocano foglie secche, rami, sassolini quando calpestati).
– Utilizzare tutti i ripari possibili (tronchi, massi, cespugli, avvallamenti del terreno).

5. Non parlare ad alta voce perché il suono delle nostre parole, può arrivare molto lontano.

6. Coprire il tele (e … il corpo macchina) con una stoffa mimetica, per evitare che il riflesso del Sole spaventi l’animale.

7. Ciò che spaventa di più un animale è un movimento repentino.
Fare movimenti lenti.

8. Gli animali sono molto attenti ai mutamenti dei contorni degli oggetti, specie il cambiamento dell’orizzonte.
Ricordatelo quando camminate su un argine.

9. E’ molto meglio fotografare restando davanti ad un tronco d’albero piuttosto che dietro, ovviamente rimanendo i più fermi possibile e contando sul mimetismo dei propri vestiti.

10. Nascondere il più possibile le proprie intenzioni:
– avvicinarsi lentamente, camminando con calma, fermandosi di tanto in tanto per poi riprendere ad avanzare.
– attenti ai piccoli segnali d’allarme che gli animali emettono prima di fuggire (es. se l’uccello allunga il collo e si immobilizza, presto si involerà).
– se capiamo che l’animale ci ha notato ed è impaurito, è meglio fingere di trascurarlo, camminando in obliquo e non diretti verso lui.
– è sempre buona regola cercare un cespuglio, in modo di nascondere parte del nostro corpo e “rompere” la figura dell’uomo.
– ricordarsi di non guardare mai fisso negli occhi un animale, come fanno i predatori.
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11. E’ opportuno avvicinarsi agli animali, camminando dal basso verso l’alto.

12. E’ consigliabile arrivare dalla parte del prato e non dal bosco.

13. Non sostare in zone troppo all’ombra, perché nei luoghi freddi gli uccelli si fermano di rado.

14. Se vogliamo fotografare i mammiferi, è meglio avvicinarsi sottovento.
Questi animali utilizzano principalmente l’olfatto e l’udito.
Con i mammiferi, il mimetismo ha lo scopo di renderci meno visibili, perché confonde la nostra figura con lo sfondo.

15. La “caccia fotografica”, può essere praticata tutto l’anno.
Ogni stagione offre differenti opportunità di osservazione.
– La primavera è il periodo della nidificazione e sugli alberi non sono ancora  germogliate le foglie.
E’ ancora possibile fare caccia fotografica vagante nei boschi.
– L’estate concede giornate più lunghe ed un clima più confortevole.
I giovani nati nell’anno stanno colonizzando il territorio.
L’osservazione si fa più semplice perché la loro diffidenza nei confronti dell’uomo non è ancora ai livelli degli adulti.
– L’autunno (in particolare Settembre) è il mese delle migrazioni.
E’ la stagione degli incontri eccezionali di specie rare o accidentali, che in fase migratoria, sorvolano il nostro paese.
– L’inverno, offre l’osservazione di tutte quelle specie che nidificano più a nord e che, a  causa delle condizioni climatiche avverse, sono migrate nelle nostre regioni.
Inoltre gli alberi sono spogli è il momento migliore per fare caccia fotografica vagante nel bosco.
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16. Occhi attenti a tutto ciò che si muove e/o che vi incuriosisce (anche minuscoli …”puntini”).
Scrutate il paesaggio prima ad occhio nudo, poi puntate il binocolo.

17. Esaminare col binocolo l’area che avete davanti a voi, anche dove non si vedono animali.
Lo strumento, ha la capacità di ingrandire ciò che stiamo osservando e spesso, dove ad occhio nudo non c’era nulla, scopriamo invece la presenza di un animale.

18. Osservare la sagoma dell’uccello (com’è?… compatta, slanciata, esile o possente?)  e cercare i particolari
che possono essere utili per il riconoscimento, esempio: le dimensioni, il modo di volare, di camminare, di involarsi, di atterrare, di tuffarsi.
Molto importanti sono anche: la forma ed il colore della coda, del becco, del collo, delle zampe e dei piedi.
Non trascurate di verificare: la posizione assunta quando sono posati a terra, su un albero, un ramo, sasso o sull’acqua.

19. Cercare di frazionare i gruppi più numerosi di animali.
Si possono trovare gradite sorprese all’interno di ogni singolo raggruppamento.

20. Se non ti riesce di fare subito belle foto, ricorda:
– fotografare da vicino gli animali in libertà non è facile.
– Occorrono perseveranza e molta pazienza, ma soprattutto non devi demoralizzarti per gli scarsi risultati che conseguirai le prime volte.
– Solo con l’esperienza potrai migliorarti!

Autore: Alvaro

 

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7 commenti

  1. Direi che tutti questi consigli vanno sempre applicati, e comunque bisogna sapere che a volte anche con tutti questi accorgimenti si torna a casa senza uno scatto decente.
    Gli animali in genere e soprattutto gli uccelli sono sempre molto vigili e diffidenti e quindi bisogna cercare di essere sempre molto attenti.
    La pazienza, come dice Alvaro, secondo me e’ la migliore alleata che possiamo avere.

  2. Bellissimo articolo, consigli molto utili per tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi a questa tipologia di fotografia.

    1. Grazie mille Chiara.
      Anche tu pratichi il birdwatching o la caccia fotografica?
      Hai qualche altro suggerimento da aggiungere?

  3. Per chi fotografa d’inverno cosa consigliate come colore? Perché il problema di mimetizzarsi diventa difficile tra il bianco della neve e il marrone degli alberi. Come stagione, come scrivete anche voi, rende più facile le fotografie.
    In più ho notato che gli uccelli più piccoli sono più confidenti, soprattutto se li “corrompi” con un’offerta di cibo.

    Grazie per tutti i consigli!

    1. Grazie Claudia per la richiesta di informazioni.
      La ragione per indossare abiti mimetici nasce dal fatto che ogni animale identifica l’uomo con il concetto di pericolo.
      Pertanto, è importante camuffarsi per cercare di sembrare “qualsiasi cosa” che non ricordi un essere umano.
      L’obiettivo non è possedere differenti vestiti mimetici per ogni stagione e clima, ma non apparire “uomo”.
      Indipendentemente dalla neve o dal caldo estivo, è sufficiente scegliere un capo di abbigliamento dai colori neutri, che ricordino i toni della vegetazione e degli alberi (anche in inverno).
      Le tinte migliori sono: il verde, il marrone, il kaki, il grigio.

      Oh si, l’inverno è la stagione ideale per praticare caccia fotografica da appostamento, utilizzando le mangiatoie come richiamo.
      Credo di non sbagliare se dico che oltre il 50% delle immagini dei passeriformi che trovi in Internet è stata scattata ad una mangiatoia.
      Se hai la possibilità di installare una mangiatoia per uccelli, fallo!
      In internet troverai molti disegni e tutte le istruzioni per un “fai da te”, semplice ed economico.
      Sarà un divertente osservare il via vai di Pettirossi, Cinciallegre, Cinciarelle, Fringuelli, Verdoni, ecc!,
      Non importa il luogo, basta anche l’orto dietro casa.
      Con una manciata di semi di girasole, non smetterai di scattare foto!!!.

  4. Mi sono dedicato da poco tempo alla lettura dei tutorial Pixel natura e gli ho dato trovati utilissimi e scritti in modo chiaro e di facilissima comprensione ma anche piacevoli e coinvolgenti. Qualche consiglio lo avevo già intuito ed é stato un conferma alle mie esperienze nelle mie uscite e molti altri nuovi e utilissimi per le future uscite per lo foto naturalistiche della fauna.
    Mille Grazie Alvaro

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