Foto ritocco nella fotografia paesaggistica

Una domanda comune che ricevo spesso è se una foto debba essere modificata o meno in post-produzione.
La mia risposta è “Sì, deve essere ritoccata”!
La fotocamera è semplicemente uno strumento, un ottimo congegno, ma solo l’abilità del fotografo saprà attirare l’interesse dello spettatore con piccole correzioni del colore, del taglio dell’inquadratura e delle luci.
La post-elaborazione di una foto di paesaggio aiuta a ripristinare la scena naturale come l’hai vista e migliora ulteriormente lo scatto realizzato.
Non è necessario utilizzare molti processi complicati per modificare e rendere splendide le tue foto di panorami.
Con questo articolo vorrei mostrarti 4 semplici correzioni che possono contribuire enormemente al successo delle tue immagini.

1) Ritagliare le foto
Non sottovalutare mai il potere di un adeguato ritaglio, può migliorare notevolmente sia la composizione, che l’impatto visivo di una foto.
Rifilare un’immagine può rimuovere elementi di distrazione vicino ai bordi del fotogramma o cambiare completamente la messa a fuoco di un’immagine.
Ovviamente è meglio comporre in modo corretto già sul campo per non scartare preziosi pixel in post-elaborazione.
A volte però una foto contiene troppe informazioni visive, distogliendo lo spettatore dal soggetto principale.
In questi casi, ritagliare un’immagine per mettere a fuoco il soggetto è una grande idea.
Non è necessario esagerare con il ritaglio, è sufficiente che alcune delle principali distrazioni visive vengano eliminate.
Altre volte, è meglio ritagliare l’inquadratura per ottenere un effetto drammatico.
Modificare un’immagine può aggiungere un grande interesse visivo alla composizione complessiva, facendo riflettere le persone su ciò che stanno guardando.
Ovviamente non tutte le foto scattate devono essere ritagliate.
Tuttavia, l’impatto visivo e la composizione di molte foto possono essere notevolmente migliorate se ritagliate con cura.

2) Perfezionare i bordi
Un’azione di post-elaborazione importante, ma spesso trascurata nella fotografia di paesaggio è quello di sistemare i bordi della scena.
Non sembra, ma i bordi di una foto sono incredibilmente importanti per l’impatto complessivo dell’intera immagine.
È particolarmente utile guardare con attenzione i 4 lati del fotogramma per cercare la presenza di oggetti “sgraditi”.
Gli elementi ai margini dell’inquadratura hanno un “peso visivo” extra (ovvero, il nostro cervello offre loro maggiore importanza).
Anche le aree chiare o scure vicino ai bordi del fotogramma, allontanano l’occhio dello spettatore dal soggetto principale.
I punti bianchi tendono ad essere il risultato di una fonte di luce che si riflette su qualcosa nell’immagine.
L’occhio dello spettatore è sempre attratto dalla parte più luminosa di un’immagine.
Non potrà fare a meno di continuare a guardare quel bianco!
I punti neri o le macchie molto scure sono zone di ombra profonda.
Entrambi hanno un forte peso visivo e distoglieranno l’attenzione dall’elemento più importante della foto.
Quindi, dopo aver ritagliato l’immagine nel modo desiderato, assicurati di eseguire il controllo dei “confini” della tua foto.

3) Saturazione e vividezza
Due regolazioni di post elaborazione, semplici ma efficaci, per la fotografia di paesaggio sono la saturazione e la vividezza.
Entrambe influiscono sulla gamma di colori.
Mentre la saturazione determina una concentrazione uniforme e complessiva su tutta la gamma di colori dell’immagine (i colori di un paesaggio saranno più intensi aumentando la saturazione), la vividezza è più selettiva e agisce solo sui colori meno saturi, rendendoli più brillanti.
Muovendo il cursore avrai colori più brillanti o più attenuati, in modo da dare una nuova vita alla tua immagine.
Quando si tratta di saturazione e vividezza, è facile esagerare.
Non sono un grande fan di immagini fortemente modificate, ma capisco che ognuno è libero di ritoccare la propria foto quanto vuole.
Ricorda, se stai elaborando un formato JPEG, la saturazione è già aggiunta dal software della fotocamera per impostazione predefinita.
Tutt’altra storia invece per i file RAW.
Le immagini RAW possono apparire piatte, opache, sovra o sottoesposte, il che può indurre il fotografo inesperto a saturare eccessivamente.
Naturalmente, quanta saturazione applicare è un fatto di estetica personale.
In ogni caso, prendi in considerazione l’aggiunta di saturazione o vividezza solo sulle aree o sui colori specifici.
Ad esempio, le parti più chiare e più calde della fotografia potrebbero beneficiare di una saturazione aggiuntiva, ma non le ombre.

4) Strumento “scherma” & “brucia”
Forse lo strumento di elaborazione più potente per la fotografia di paesaggio è lo strumento “scherma” / “brucia”.
Scherma: nella terminologia di Photoshop, identifica il processo di illuminazione (schiarire) di un’area specifica della foto.

Brucia: si riferisce all’oscuramento di un’area particolare dell’immagine perchè troppo chiara e disturbante.
Entrambi i termini hanno origine dalle operazioni che si facevano in camera oscura per manipolare la luce emessa dall’ingranditore.

Conclusioni
La post-elaborazione di una foto è il fattore determinante che separa le immagini di alta qualità da istantanee casuali.
Sicuramente la conoscenza della tecnica fotografica è molto importante, ma anche la capacità di elaborazione delle immagini del tuo paesaggio gioca un ruolo nel risultato finale.
La natura ci incanta, ma la post-produzione di una foto è una vera e propria forma d’arte.
Sicuramente il fotoritocco realizzato con Photoshop e Lightroom è molto difficile da imparare in tutte le sue possibilità e funzioni, ma consiglio vivamente di perseverare e investire tempo.

Con un programma di fotoritocco, ogni scatto sottoesposto può diventare un’opportunità per esaltare la vivacità del piumaggio.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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