Caccia fotografica in Extremadura – Diario di viaggio fotografico di Claudia & Alvaro – Campagna & pascoli

La Serena è una delle regioni steppiche più vaste e con la maggior superficie protetta di tutta Extremadura.
La zona che suggeriamo di visitare è una enorme area situata a Sud-Est est di Caceres, caratterizzata da ampi pascoli, prati incolti e campi coltivati a cereali.

L’obiettivo dell’itinerario è l’Otarda, il più grande e pesante uccello Europeo in grado di volare, (i maschi possono arrivare fino a 15kg).
L’ambiente dove cercarla è un esteso territorio compreso fra le città di Campanario, Castuera, Cabeza del Buey e l’intersezione con la EX-103 all’altezza del Pantano del Zujar.

Buona parte del territorio è pianeggiante con una buona visibilità a 360°.
I villaggi sono pochissimi e lontani dall’area occupata dagli uccelli.

La maggioranza del percorso è fatto su strade asfaltate in buono stato con poco traffico per non dire nullo, una minima parte è su stradine non asfaltate, perfettamente transitabili con un veicolo normale.

In tutta l’Estremadura si contano oltre 6000 coppie di Otarda.
Anche se non l’avete mai vista, vi assicuriamo che non potrete sbagliare ad identificarla: un grande uccello dal ventre bianco, col dorso castano rossiccio striato di nero ed il petto beige.

Un maschio adulto è lungo fino a 1 mt ed ha un’apertura alare di oltre 2,3 mt.
Cammina in modo lento e maestoso, con il corpo orizzontale ed il lungo collo teso verso l’alto.
Durante il periodo della riproduzione, il maschio presenta lunghi “baffi” bianchi ai lati della testa.

La femmina è molto più minuta del maschio e il suo piumaggio ha un colore più tenue.
Una volta in aria, non sale molto in alto, ma vola veloce allontanandosi rapidamente dal pericolo.
Non esiste un luogo preciso dove cercare l’Otarda e il suo avvistamento potrà sorprenderci in qualsiasi momento dell’itinerario.

Sul nostro percorso abbiamo trovato 3 piccoli gruppi di Otarde, il più numeroso era formato da 28 individui e una decisa di coppie isolate.

Abbiamo avuto anche la fortuna di assistere all’esebizione nuziale da parte di un maschio ad un paio di femmine.
La parata è durata circa 20 minuti durante i quali il maschio ha gonfiato il corpo e arruffato le penne trasformandosi cosí in una palla di piume tremolanti.

Ecco le coordinate di dove abbiamo visto gli uccelli:

1° gruppo:
38°50’20.2″N 5°19’56.2″W
38.838937, -5.332278

2° Gruppo:
38°42’53.0″N 5°21’35.3″W
38.714722, -5.359809

Gruppo più numeroso:
38°46’29.1″N 5°19’19.8″W
38.774744, -5.322155

Parata nuziale:
38°44’11.4″N 5°25’40.1″W
38.736504, -5.427795

Dobbiamo però avvisarvi che l’Otarda è un animale estremamente diffidente, pronta a involarsi alla sola vista dell’auto anche se distante 150-200mt.
Si consiglia di non abbandonare in nessun momento l’auto ed evitare di addentrarsi a piedi nei pascoli e nei campi coltivati.

Le possibilità fotografiche di questo percorso non si limitano all’Otarda, ma si ampliano anche a tutte le specie tipicamente steppiche (Cappellacia di Tekla, Strillozzo, Albanella minore, Saltimpalo, Averla Capirossa, Gheppio, Poiana, ecc) ed ai tanti paesaggi mozzafiato che la zona ci sa regalare.
Nella stragrande maggioranza dei casi, gli uccelli saranno posati sulle recinzioni di filo spinato o sui muretti di pietra.

In altri casi, li abbiamo fotografati sui “dientes de perro” (rocce di quarzite, affioranti dal terreno affioramenti e alti fino a 2 mt).
L’assenza di alberi, rende preziosi i pali e i cavi della luce, utilizzati dagli uccelli come posatoi (Gheppi, Poiana).
Un problema che abbiamo rilevato, fotografando gli uccelli distanti dalla nostra postazione, è il movimento dell’aria riscaldata dal Sole.
Queste mini termiche hanno ridotto notevolmente la nitidezza di alcuni nostri scatti.
Abbiamo tentato di tutto per cercare di ridurre i negativi effetti sulla scena inquadrata (Aumentare al massimo il tempo di otturazione, sottoesporre, alto e basso valore di ISO, ma non siamo riusciti ad eliminarli.
Purtroppo non avevamo il filtro polarizzatore che avrebbe aumentato il contrasto e migliorato la resa dei particolari disturbata dall’umidità diffusa .
Gli unici accorgimenti che ci hanno aiutato a minimizzare il problema sono stati:
– attendere l’attimo favorevole per avvicinarsi il più possibile al soggetto
– mascherare i finestrini con una rete mimetica.

Attrezzatura fotografica
Gli uccelli sono lontani e sospettosi, conviene usare ottiche lunghe: 400 + 1,4x, 500 duplicato o 600 +1,4x.
Buoni anche obiettivi più corti e versatili (es: 300 e 400) per gli uccelli sono più vicini posati sui fili spinati.
Indispensabile l’uso del bean bag.
Utile un binocolo.
Suggeriamo inoltre di procurarsi in anticipo tutto l’occorrente per pulire la fotocamera e l’obiettivo dalla polvere che si alza durante il transito sulle strade non asfaltate.

Se siete amanti delle foto di viaggio e di panorama, non perdetevi l’itinerario che vi abbiamo proposto.
Viaggiando sulla strada EX-349 si ha la possibilità di visitare 4 ecosistemi mantenuti ancor oggi, in perfette condizioni: montagna, pianura, steppa e zone umide.

È un percorso unico, di grande fascino, che permette di godere delle bellezze di una natura selvaggia e praticare del buon birdwatching.
Il bestiame allo stato brado, è alla base dell’economia di questa affascinante regione.
Abbiamo viaggiato su questa strada attratti da un articolo che parlava della presenza di “ … oltre 50 specie di uccelli…”.
Non li abbiamo visti tutti ma solo una ventina: Cicogna bianca, Albanella Minore, Pernice rossa, Gracchio corallino, Gheppio, Poiana, Grifone, Upupa, Averla maggiore mediterranea, giusto per citarne alcuni.
La steppa iberica avvolge il visitatore e a volte ci si sente perduti in questo spazio vasto e unico, fatto di paesaggi insoliti dalle ricche tonalità.

Questo è il regno della fotografia paesaggistica più che della “caccia fotografica”.

 

Riflessioni personali
Abbiamo viaggiato da soli, su strade che attraversavano valli, pianure e pascoli infiniti.

Ovunque gradavamo vedevamo paesaggi unici.
Che piacevole la sensazione di perdersi in un territorio incontaminato.
Davanti la strada, tutt’intorno la natura!

Foto e testo di Claudia & Alvaro Foglieni


Con questo post, termina in nostro diario.

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Nessun commento

  1. Spettacolari le foto delle Otarde.
    Veramente un paesaggio da favola l’Extremadura e con i vostri racconti di viaggio ci avete emozionato

    1. Grazie Marco per le gentili parole, speriamo di essere riusciti ad incuriosirvi. L’Estremadura merita di essere vissuta in prima persona.

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